Roma
Strade e luci, il Comune non paga. Arriva un pignoramento da 2 mln

di Dario De Marchi
Altra grana in vista per il sindaco Ignazio Marino. Le già scarne casse comunali di Roma Capitale, infatti, rischiano di veder prosciugata una delle principali fonti di entrata, le contravvenzioni stradali, per l’avvio di un’azione legale volta a ottenere un’ingiunzione di pagamento per morosità del Comune.
In ballo ci sono circa 2 milioni di euro dei 3,37 milioni che il Campidoglio per legge deve, ormai da anni, al Consorzio Stradale Viale Cortina d’Ampezzo e Diramazioni, il più grande di Roma Capitale, a Monte Mario (XV Municipio), tra il Trionfale e la Cassia, con circa 5 mila consorziati, dove vivono oltre 22 mila persone e sono presenti pure diverse ambasciate e relative residenze. Il ricorso per decreto ingiuntivo è già stato iscritto a ruolo e si è in attesa del pronunciamento del Tribunale.
Dal 2012 il Comune di Roma Capitale ha smesso di erogare, ma solo per inadempienza, il contributo obbligatorio che la legge prevede debba versare al Consorzio per l’attività che esso svolge nel comprensorio e che sostituisce, di fatto, quella comunale. La richiesta di un provvedimento di ingiunzione, dopo che tutte le vie bonarie sono state invano perseguite anche attraverso ben 31 differenti contatti nell'organizzazione capitolina, è emersa dalla relazione di Carlo Di Paola, presidente riconfermato del Consorzio, all'assemblea dello stesso ente pubblico, presente pure un imbarazzato rappresentante dell’amministrazione capitolina morosa.
E che il ricorso abbia possibilità di accoglimento lo confermano non solo le precise disposizioni di legge violate dal Comune, ma anche il riconoscimento che lo stesso Consorzio ha avuto dal TAR Lazio che ha già annullato tre consecutive delibere capitoline con cui il Campidoglio si auto-riduceva la quota di versamento di sua spettanza, con condanna dell’Amministrazione al pagamento delle spese processuali. Le probabilità di buon esito del ricorso sarebbero inoltre date anche, per come emerso sempre nel corso dell’assemblea generale del Consorzio, dall’esplicito riconoscimento almeno di una quota parte del debito da parte dello stesso Municipio di riferimento di Roma Capitale.
“A nulla sono valsi gli innumerevoli incontri a tutti i livelli tecnici, amministrativi, dipartimentali e anche politici e i chiarimenti forniti in merito alla obbligatorietà della contribuzione e sulle norme che regolano i Consorzi stradali”, ha detto Di Paola lamentando che per questa inadempienza “il consiglio d’amministrazione non è stato in grado di mantenere gli standard qualitativi massimi offerti negli anni scorsi. Ma anzi”, ha aggiunto, “si è trovato in serie difficoltà economiche e funzionali”, facendo così venire meno “un chiaro beneficio non solo per i residenti ma per tutto il Municipio e per la città di Roma stessa che, come è evidente a tutti, versa in una condizione del tutto inaccettabile”.
Sono così rimasti al palo, per carenza di risorse, diversi progetti già deliberati di manutenzione, come il rifacimento dei marciapiedi e del manto stradale, spesso peggiorato dalla radici degli alberi, l’adeguamento dell’illuminazione delle 27 strade che compongono il vasto comprensorio, con effetti anche sulla sicurezza delle persone. Nonostante le difficoltà, ha concluso Di Paola, “il Consorzio di Viale Cortina d’Ampezzo continua a rappresentare un chiaro esempio di qualità che mettere ancor più in evidenza il pessimo stato manutentivo, conservativo e migliorativo nella quale versa la città”.