Roma
Strage di Fidene, dissequestrato il gazebo teatro della sparatoria
Non sussistendo più l'esigenza di preservare le prove e le tracce, la procura ha disposto il dissequestro
A circa 20 giorni dalla strage di Fidene, la Procura ha disposto il dissequestro del gazebo che è stato teatro del fatto che ha sconvolto Roma. Visto che non sussistono più le esigenze di prova, la Procura ha dato mandato ai Carabinieri del Nucleo Investigativo di togliere i sigilli e di riconsegnare il gazebo ai proprietari.
Si tratta del luogo in cui la mattina dell'11 dicembre si stava svolgendo una riunione tra i membri del consorzio Villa Verde, situato in provincia di Rieti, sul Lago del Turano. I consorziati si erano riuniti nel gazebo, come erano soliti fare. Intorno alle 9,30 è arrivato un altro dei consorziati, Claudio Campiti. L'uomo, che viveva in una condizione di disagio ed era in mora con il pagamento delle spese del consorzio, è entrato nel gazebo e ha fatto fuoco sugli altri consorziati con una pistola sottratta poco prima al poligono di tiro di Tor di Quinto. Tre donne Elisabetta Silenzi, Nicoletta Golisano (amica della premier Meloni) e Sabina Sperandio sono morte sul colpo. La quarta vittima è Fabiana De Angelis: trasportata d'urgenza in ospedale è morta due giorni più tardi.