Studente vittima dei bulli perché gay: la preside finisce in tribunale
La donna è accusata di aver tacitamente avallato le gravi vessazioni al giovane
L’incubo di uno studente minorenne ritenuto gay dai bulli della scuola finisce in tribunale penale. Nel 2014, come scrive in una nota il portavoce del Gay Center Fabrizio Marrazzo, il ragazzo “fu soggetto ad una serie di azioni discriminatorie in quanto alcuni suoi compagni di classe avevano pensato che fosse gay, ed hanno iniziato delle vere e proprie azioni di odio nei suo confronti, sino a farlo emarginare da tutta la classe. Gli studenti avevano inoltre creato un gruppo social, su cui oltre a offenderlo in quanto secondo loro era omosessuale, avevano anche programmato un’aggressione, poi fortunatamente sventata grazie al supporto di uno degli amici del giovane, che lo aveva informato in anticipo”.
Tutto questo avveniva a conoscenza della ex preside dell’istituto Giovanna Bertoldo che, nonostante informata dei fatti, “non fece nulla nei confronti dei bulli archiviando il caso e non informando le autorità competenti, lasciando così il giovane in balia delle discriminazioni”. Fatti di cui la Bertoldo è chiamata a rispondere, per l’appunto, in sede penale. “Quanto è capitato al Gassman” continua Marrazzo, “capita purtroppo in molte scuole dove spesso docenti e presidi preferiscono far finta di non vedere, mettendo così a rischio studenti lesbiche, gay o presunti come nel caso di Luca, che vengono etichettati come oggetto di odio nell'indifferenza generale”.
Marrazzo e il Gay Center saranno presenti all’udienza costituendosi parte civile “in quanto le azioni della preside non solo hanno procurato danno alla giovane vittima, ma hanno affermato che la scuola accetta l'odio verso i gay. Per questo chiediamo al governo di provvedere al più presto ad approvare la legge contro l'omofobia, proprio per tutelare i tanti ragazzi come Luca che ogni giorni nelle nostre scuole e non solo vivono un vero e proprio incubo".