Roma
Su dieci romani, sei ignorano la città. Strade, monumenti e storia: il vuoto
di Francesco Ciccolella
Primarie, gazebarie, comunarie. Le piazze della Capitale sono state invase da punti di ritrovo nei quali i cittadini hanno potuto esprimere la propria preferenza per la scelta del candidato Sindaco.
A Piazza Goldoni, ad esempio, i gazebo erano pronti ad accogliere gli elettori, ma i romani sanno dove si trova? Domanda lecita, perchè da un sondaggio effettuato su un campione di mille persone, di età compresa tra i 18 e i 60 anni, con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) sui principali social network, blog, forum e community dedicate, è emerso che 6 romani su 10 ammettono di non conoscere bene la città, soprattutto i luoghi poco frequentati dai turisti.
Romani che sono ormai logori dopo anni di scandali, partendo da “affittopoli” e “parentopoli”, con l'ombra costante del processo a Mafia Capitale, accompagnati in questa poco piacevole passeggiata dai numerosi scioperi del trasporto pubblico. Che ad esempio potrebbero impedire loro di prendere il “19”, lo storico tram che dal Prenestino (periferia est) giunge sino alla zona nord, passando da Centocelle ai Parioli, al Flaminio e alle porte del Vaticano. La dove ogni settimana si radunano migliaia di fedeli per assistere all'udienza del Papa. Facile però che gli stessi possano trovarsi spiazzati nel proseguire il loro giro della città, perché c'è di più. Il 64% del campione ha commesso almeno una volta nella vita una gaffe culturale, fornendo informazioni sbagliate o confondendo una via per un'altra, addirittura non sapendo dove si trovino alcuni monumenti.
Il nuovo sindaco siederà in Campidoglio, piazza nel cuore del centro storico. Ma in quanti ricordano che su di essa sorge uno dei monumenti più importanti della città, il "Tabularium", situato sull'Asylum, la depressione tra l'Arx ed il Capitolium, le due sommità del Campidoglio. L'edificio, destinato ad ospitare gli archivi pubblici dello Stato, in particolare le "tabulae" di bronzo sulle quali erano incisi decreti e leggi, fu costruito nel 78 a.C. dall'architetto Lucio Cornelio e deve il nome a un'iscrizione, conservata nell'edificio nel Rinascimento, menzionante un archivio. Romani che ad inizio anno hanno fatto i conti anche con con il caso dei vigili urbani "malati "nella sera di Capodanno, specchio di quel pregiudizio che ci vuole abbastanza dediti all'ozio. E uno dei luoghi dove meglio riposarsi può essere Villa Sciarra, come suggerisce Ilaria Beltrame nel suo libro “Le 101 cose da fare a Roma almeno una volta nella vita”, che consiglia appunto di oziare godendosi i sette ettari e mezzo di questa villa situata sulle pendici del colle Gianicolo, tra i quartieri di Trastevere e Monteverde Vecchio, addossata alle mura gianicolensi, cui si accede da due possibili ingressi: il primo su Piazzale Wurts, il secondo su largo F. Minutilli.