Svelato l’antico studio di Antonio Canova. Qui nacque “Amore e Psiche”
Palazzo Canova oggi è la casa atelier dell'artista Luigi Ontani
L'antico studio dello scultore Antonio Canova a Campo Marzio apre le sue porte al pubblico. Il Palazzo storico, oggi casa-studio dell'artista di fama internazionale Luigi Ontani si potrà visitare il 23 e il 24 settembre.
E' qui che il massimo esponente del Neoclassicismo, il maestro che realizzò opere come “Amore e Psiche”, “Paolina Borghese” e “Le tre grazie”, disegnava i suoi modelli.
Il palazzo oggi ospita un atelier per artisti, uno studio di architettura e un'agenzia di comunicazione.
Palazzo Canova Open Day prevede l'apertura straordinaria del Palazzo, della Galleria di Luigi Ontani, degli studi che danno vita all'edificio e dell'antica Fornace. All'interno di questi spazi saranno allestite mostre, video installazioni e un laboratorio creativo per bambini. In questo luogo il tempo non si e' fermato e ha conservato la sua vocazione ad accogliere i mestieri dell'arte, la creatività, la bellezza.
Era il 1779 quando Antonio Canova, scultore e massimo esponente del Neoclassicismo, decise di trasferirsi nella citta' di Roma. Dopo essersi inserito nella vita cittadina, nel 1803 acquisì un immobile nel Campo Marzio, vicino al Porto di Ripetta, dove organizzò un ampio studio. In questo luogo sacro all'arte neoclassica, furono realizzate pressoché tutte le opere dello scultore di Possagno. Si trattava di una vera e propria bottega all'antica, dove Canova, la cui eccellenza richiamava numerosissime commesse, operava insieme a numerosi collaboratori.
L'edificio ospitava anche reperti archeologici da studio, giunti in vario modo nella disponibilità dello scultore, che figurano oggi in parte murati nelle pareti esterne dell'edificio. Alla morte dell'artista l'immobile, nel 1822, fu lasciato in eredità - insieme all'attrezzatura - ad Antonio D'Este, scultore e collaboratore del Canova stesso, e a suo figlio Alessandro. Dopo vari passaggi, il 21 luglio 1880 se lo aggiudico' il possidente pittore romano Archimede Tranzi. Per successione l'immobile e' pervenuto a Lattanzi Leonida Arnaldo, quindi a sua figlia. Attualmente e' di proprietà delle famiglie Vitale-Giuliani.