Roma

Taglia le ali ai pappagalli per fare accattonaggio: multata di 5mila euro

La donna chiedeva l'elemosina in Centro, con i due pappagallini mutilati per far fare loro foto con i turisti

Condannata dal Tribunale di Roma per maltrattamento di animali al pagamento di una multa di 5mila euro una donna che faceva accattonaggio attirando i turisti con due pappagallini ai quali aveva tagliato le ali. La sentenza è arrivata su denuncia delle guardie zoofile dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) di Roma.

I fatti risalgono al 2015, quando gli agenti dell’Oipa fermarono una donna di 33 anni mentre in via delle Muratte, a due passi da Fontana di Trevi, praticava l'accattonaggio utilizzando due pappagallini ondulati, anche detti cocorite, per attirare l'attenzione dei turisti e ottenere l'elemosina. "A Roma l'accattonaggio con animali è vietato dal Regolamento comunale a tutela degli animali", spiega Claudio Locuratolo, coordinatore delle guardie zoofile dell’Oipa di Roma e provincia. "Siamo intervenuti a seguito di una segnalazione e subito abbiamo sequestrato i due poveri uccelli, sanzionando la donna".  

Gli animali furono in un primo momento ospitati nella sede dell'Oipa, poi dati in adozione. "La circostanza che i pappagallini fossero liberi e non accennavano al volo c’insospettì", continua Locuratolo. "Li portammo da un medico veterinario esperto di animali esotici e la visita rivelò che avevano la piume remiganti tagliate al fine di impedire loro di spiccare il volo, pratica funzionale all'accattonaggio. Oltre ad attirare l’attenzione, gli sfortunati volatili venivano anche offerti ai turisti per scattare foto ricordo". Il veterinario certificò che “pur trattandosi di un limite temporale, (le piume ricrescono, ndr) il taglio delle remiganti limita lo svolgimento del range comportamentale, con influenze sociali e psicologiche negli uccelli”. Le guardie zoofile dell'Oipa denunciarono la donna all'autorità giudiziaria per maltrattamento di animali e ieri è arrivata la sentenza. L’imputata è stata ritenuta colpevole del reato di maltrattamento di animali previsto dall'articolo 544 ter del codice penale, e condannata a una multa di cinquemila euro.