Roma
Tamponamento tra due treni della linea B. Terrore alla fermata Eur Palasport: 21 feriti
Salvati solo dalla bassa velocità di ingresso in stazione, diversamente sarebbe stata una tragedia. Sono 21 le persone rimate ferite in un incidente tra due treni nella metro B. "E' stata come una bomba" raccontano i passeggeri mentre ad uno ad uno vengono aiutati a salire i gradini e guadagnare l'uscita della metropolitana. C'è sangue sul selciato, moltissimi i passeggeri sotto choc. "Il convoglio era pieno, poi è stato fumo e siamo cascati l'uno sull'altro".
"Sono abbastanza arrabbiata. I mezzi pubblici fanno schifo. Uno non prende la macchina perchè dicono che è pericolosa e poi succedono questa cose". A parlare è la moglie di Marco C, uno dei feriti dell'incidente di questa mattina tra due treni della metro B.
"Mio marito stava andando al lavoro, forse si è rotto la spalla, ha sbattuto la testa ed è in stato confusionale, non sono riuscita ancora a vederlo", aggiunge. L'uomo è stato portato al Sant'Eugenio. "Il problema è che in Italia nessuno paga e nessuno va a casa - dice il padre del ragazzo ferito, venuto insieme alla nuora - Mio figlio ha sentito un forte botto. Si era accorto che i treni si stavano avvicinando troppo e ha visto cadere persone a destra e sinistra".
LA DINAMICA. Tutto è successo poco dopo le 10.30 quando, secondo le prime ricostruzioni, un treno che si apprestava a guadagnare l'entrata della stazione Eur Palasport ha tamponato un altro convoglio fermo e in procinto di ripartire verso il capolinea di Laurentina. Poi seguono minuti lunghissimi per i passeggeri rimasti bloccati nei vagoni invasi dal fumo. "Siamo rimasto intrappolati per 10 minuti senza che nessuno ci aiutasse". Racconta una signora mentre stringe una bottiglietta d'acqua. Lei non è rimasta ferita ma in molti devono far ricorso alle cure dei sanitari. Per quasi tutti collarino d'ordinanza come se fossero rimasti coinvolti in un incidente stradale invece di viaggiare su un treno di una metropolitana della capitale d'Italia.
I SOCCORSI. Alla fine si conteranno 21 persone trasportate in ospedale, tutti codici verdi e gialli. Le situazioni più gravi sono un paziente con clavicola fratturata ed un uno con sospetta frattura del bacino (entrambi codici gialli). I pazienti sono stati trasportati in diversi ospedali per evitare il sovraffollamento dei pronto soccorso più vicini al luogo dell'evento. Gli ospedali interessati sono stati: San Giovanni, Sant'eugenio, San Camillo, Isola Tiberina, Casilino, Tor vergata, Aurelia hospital. Ares 118 è intervenuta con 14 ambulanze e tre auomediche di coordinamento.
I DUBBI SULLA SICUREZZA. Dopo neppure un'ora dall'incidente è l'assessore ai trasporti Guido Improta a recarsi sul posto per un sopralluogo e a bollare l'incidente come errore umano "L'impatto e' avvenuto a una velocità massima di 30 km/h. Evidentemente si è trattato di un errore umano. Si tratta di treni che procedevano nella stessa direzione quindi il treno che seguiva non ha tenuto conto nè delle indicazioni luminose nè della velocità che deve essere rispettata".
Contrariamente a ogni regola ferroviaria, i convogli sono arrivati a distanza ravvicinatissima sino ad urtarsi. Ignorando totalmente il sistema informatico che regola il distanziamento tra i treni, il macchinista in coda ha raggiunto la banchina mentre si accendeva il semaforo verde e stava ripartendo quello che lo precedeva.
Un evento che tra i tecnici ferroviari e gli esperti di sicurezza viene definito "gravissimo", poiché in violazione di tutte le procedure. Il treno in ingresso avrebbe dovuto avere il semaforo rosso a distanza di sicurezza dalla stazione, perciò o è stata effettuata una forzatura dal parte del macchinista, oppure l'intero sistema della metro B è andato in tilt.
"È evidente che qualcosa non abbia funzionato - ha concluso l'assessore Improta - sia per quanto riguarda la condotta del treno, e quindi ci può essere stato un errore umano, ma dobbiamo accertare se anche gli altri dispositivi che sono previsti a sicurezza della corretta dinamica del viaggio erano inseriti o no, se hanno funzionato o no".
A queste domande dovranno rispondere le due commissioni d'inchiesta (una del ministero dei Trasporti, ufficio Ustif, l’altra dell'Atac) che verranno nominate nelle prossime ore.