Roma
Tamponi rapidi in farmacia, gazebo come camion bar: dovranno pagare la Tosap
Il segretario regionale del Lazio di Articolo Uno, Riccardo Agostini: “La decisione del Comune di Roma è incomprensibile”
Tamponi rapidi in farmacia, per il Comune di Roma i gazebo dove si svolgono i test sono come i camion bar: le attività dovranno pagare la tassa per l'occupazione del suolo pubblico per le strutture.
"La decisione del Comune di Roma di fare pagare l'occupazione di suolo pubblico alle farmacie che allestiscono gazebo per i test rapidi antigenici è incomprensibile – scrive in una nota il segretario regionale del Lazio di Articolo Uno, Riccardo Agostini –. Sembra che a pagare la tassa siano anche le stesse farmacie comunali: società del comune che pagano il comune, assurdo. Un'ottusità burocratica se pensiamo che molte farmacie, per garantire il distanziamento sociale e la salute di tutti i cittadini, predispongono una piccola struttura all'esterno, garantendo un percorso separato dove si effettuano i tamponi. Servirebbero procedure snelle, autorizzazioni rapide e a costo zero per chi mette a disposizione questo servizio essenziale per non intasare drive-in e strutture sanitarie”.
“Ci sono società private – continua Agostini – che offrono gazebo a costo zero, infermieri e medici che mettono a disposizione professionalità e tempo per identificare casi sospetti di Coronavirus e il Comune di Roma chiede soldi alle farmacie per posizionare un luogo essenziale alla salute dei suoi cittadini? In Campidoglio sanno che lì dentro si offrono cure e prevenzione e non panini e birre?”.