Roma
Roma ostaggio dei tassisti, ultima corporazione in rivolta contro Draghi
Cori, fumogeni e petardi: i tassisti marciano compatti per le vie del centro per la protesta con il Ddl concorrenza
Roma in balia dei tassisti. Non bastasse il disagio per la mancanza di auto bianche in città a causa dello sciopero prolungato, l'ultima corporazione si rivolta contro il Ddl concorrenza varato dal governo e invade le vie del centro città.
Dopo essersi incatenati ieri di fronte a Palazzo Chigi, i tassisti tornano a protestare a gran voce nelle strade del centro di Roma, dove le vie e i vicoli attigui alla Camera e alla sede del governo sono stati blindati, compreso il tratto di via del Corso che costeggia piazza Colonna. Lancio di fumogeni e bombe carta, con cori che raggiungono, nonostante la distanza dei manifestanti, Palazzo Chigi. I 5 tassisti che si sono incatenati di fronte a Palazzo Chigi continuano intanto la loro protesta: hanno dormito davanti alla sede del governo e "domani saremo ancora qui", assicurano ai cronisti.
Tensione alle stelle
Durante la protesta è scoppiata una rissa tra i manifestanti, sedata a fatica dalle forze dell'ordine. La manifestazione prosegue durante il pomeriggio. I tassisti intonano cori contro Uber, al centro della polemica. "Hanno sospeso la commissione dove si vota il ddl Concorrenza. Alle 15,30 ci sarà un incontro dei nostri rappresentanti sindacali e poi ancora un altro", dice un manifestante al microfono.
Perché i tassisti protestano
A scatenare la protesta dei tassisti è l'articolo 10 del Ddl Concorrenza, che aprirebbe a una riforma del settore del trasporto pubblico non di linea (Ncc). Ad aumentare le tensioni anche la pubblicazione dei cosiddetti ’Uber-files’, che mostrerebbero come la società americana di noleggio di auto con conducente avrebbe violato leggi e fatto pressioni su diversi governi per espandersi in tutto il mondo. Previsti nuovi scioperi per il 20-21 luglio.