Tavolo per Roma, Raggi si arrende e incontra Calenda: “Ci siamo chiariti”
Il meeting è stato organizzato in poche ore dopo l'ultimatum imposto dal ministro
È terminato l'incontro annunciato nella mattinata di giovedì 5 ottobre tra Virginia Raggi e Carlo Calenda. La sindaca ha commentato il meeting a porte chiuse annunciando un chiarimento tra Campidoglio e Ministero dello Sviluppo: “I rispettivi tecnici hanno avuto modo di presentarsi e di conoscersi. Torneranno la prossima settimana in vista del Tavolo del 17”, ha affermato uscendo dal Mise.
La breve riunione tra i due, durata meno di un'ora, era stata invocata nella serata di mercoledì 4 da Calenda che aveva lanciato un ultimatum al sindaco, affermando con categoricità che se Raggi non fosse stata pronta a un testa a testa in meno di 48 ore, il Tavolo per Roma previsto per il 17 ottobre sarebbe saltato.
La mattina seguente, Raggi non ha avuto altra alternativa che annunciare in fretta e furia che avrebbe incontrato il ministro in giornata per salvare l'incontro condiviso da Regione Lazio e Associazioni e sottolineare la propria totale disponibilità.
I bisticci tra Comune di Roma e Mise, però, sono iniziati ben prima. Tutto è partito venerdì 22 settembre, quando il ministero dello Sviluppo Economico ha diffuso un documento impietoso dove Capitale e Regione Lazio venivano analizzate, dati alla mano, e bocciate in paragone con Milano e Lombardia. Con una lettera al sindaco Virginia Raggi, al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e ad imprenditori e sindacati, il ministro Calenda aveva messo in croce la città, mostrando i dati su Pil, crescita del numero delle aziende e occupazione dei cittadini.
Raggi aveva risposto pubblicamente alla lettera sottolineando che l'amministrazione Capitolina chiedeva da tempo di incontrare il Governo, rimanendo inascoltata. Detto, fatto: Calenda si dice immediatamente disponibile a organizzare un Tavolo per Roma, ma il sindaco svanisce nel nulla e il ministro si infuria. Il 2 ottobre finalmente arriva la data, annunciata dal Campidoglio che sottolinea il proprio interesse a lavorare per i cittadini, ma Calenda non ci sta. Il giorno precedente aveva lanciato messaggi di fuoco a mezzo stampa alla Raggi, ricordandole che era da giorni che il Mise provava a contattarla senza ricevere riscontri.
Poi l'ennesima batosta per il Comune di Roma, sbugiardato davanti ai cittadini dallo stesso ministro Calenda che ha sottolineato che una volta trovata la data del 17, sia Regione che associazioni si sono subito messe al lavoro proponendo piani d'azione e presentando i tecnici al governo, al contrario del Campidoglio che ha inviato unicamente una “lettera sconclusionata".
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