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Roma
Taxi introvabili a Roma, la truffa dei concerti: “7 euro a cranio almeno in 5”

Taxi introvabili a Roma, stazione Termini, dopo la battaglia d'autunno sull'inconsistenza dell'offerta di auto bianche, Selvaggia Lucarelli e i Radicali aprono il fronte estivo: quello dei turisti condannati dalla lobby ad aspettare e a fare lunghe code prima di salire. E se il taxi c'è arriva anche la solita fregatura.

La prima bordata è di Selvaggia Lucarelli che pubblica la lettera di uno dei tanti che scelgono Roma per i concerti. E il racconto sembra ispirato da Totò: Cara Selvaggia – scrive – oggi (giovedì 27, ndr) si è tenuto a Roma il concerto di Max Pezzali, io e la mia amica ci trovavamo in zona Ottaviano in attesa del 32, l'unico autobus per raggiungere lo Stadio a meno che tu non voglia farlo a piedi. Inutile dire la mole di persone in attesa. Davanti alla fermata taxi, erano parcheggiati un paio di taxi".

 

 

"La truffa dei 7 euro a cranio"

Ho chiesto ad un gruppetto di tassisti se era possibile prenotare una corsa e il gruppetto, molto candidamente, ci ha risposto “7 euro. A testa”. Ovviamente non ci potevano portare subito perché prima dovevano fare numero. Sul tassametro, non si sono degnati di una risposta. Da quel che ho capito che fanno spesso quando c'è aria di concerti a Roma”. La lettera si conclude con una considerazione “universale”: “E' un a vergogna inaudita”.

Il telegiornale taxi di Matteo Hallisey

La seconda bordata arriva da Matteo Hallisey il ventenne segretario dei Radicali Italiani che surroga i giornalisti da tastiera e crea un vox populi, intervistando i turisti in arrivo alla stazione Termini di Roma. E il racconto è da horror taxi, aperto dall'insulto che Hallisey rimedia da un gentilissimo rappresentante del servizio pubblico di piazza. In coro: “Una città così non può essere soggetta ad un ricatto rappresentato dalla carenza dei taxi”.







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