Roma
Tensione tra collettivi e polizia a La Sapienza: feriti tra gli studenti
Disordini alla facoltà di Scienze Politiche: il collettivo auto-organizzato caricato dalla polizia: studenti feriti
Tensione a La Sapienza dove un presidio di un collettivo auto-organizzato, che protestava contro un convegno di Azione Universitaria, è sfociato in una carica della polizia dopo la quale diversi studenti sono rimasti feriti. Il collettivo, “Ad attenderci una squadra di poliziotti che ha sbarrato l'ingresso principale, la violenza è stata totalmente gratuita per mezz'ora”.
Protestavano in presidio contro un convegno di Azione Universitaria, al quale era presente il giornalista Daniele Capezzone e il presidente di Gioventù Nazionale, Fabio Roscani, gli studenti di un collettivo auto-organizzato della facoltà di Scienze Politche de La Sapienza quando l'intervento della polizia è sfociato in un carica che ha coinvolto e ferito alcuni ragazzi.
La rabbia del collettivo, “Violenza gratuita, la rettrice non si è ancora espressa”
''Si tratta di una violenza gratuita, contro cui la nostra rettrice, Antonella Polimeni, non ha ancora preso nessuna posizione, anzi l'autorizzazione per far entrare la Celere non può altro che essere sua, in quanto è l'unica persona legittimata a permettere il loro ingresso in Università'', sottolinea su quanto accaduto il collettivo. Poi, ricostruendo i fatti: “Era stato chiamato dagli studenti del collettivo di Scienze Politiche nel cortile della facoltà un presidio per contestare la conferenza sul capitalismo buono organizzata da Azione Universitaria, componente studentesca di Fratelli d'Italia, che aveva invitato a parlare il giornalista Daniele Capezzone e il deputato di Fdi, nonché presidente di Gioventù Nazionale, Fabio Roscani – spiegano. - Si trattava di un presidio pacifico, in cui gli studenti volevano solo rappresentare tramite interventi quella controparte che dall'università viene sempre richiesta quando si tratta di organizzare eventi riguardati tematiche politicamente connotate, come anche quest'ultima era. Ad attenderci abbiamo trovato una squadra di poliziotti che aveva sbarrato l'ingresso principale con la loro presenza e delle grate chiuse, - denuncia il collettivo - in seguito alla richiesta di appendere un semplice striscione in cui ribadivamo l'esistenza di un'università antifascista, anticapitalista e transfemminista che resiste e non ha intenzione di arrendersi a un governo che non ci rappresenta, la polizia ha avuto solo i manganelli come risposta''.
La protesta si è spostata sotto al rettorato, “Non è l'Università che vogliamo”
''La violenza totalmente ingiustificata si è protratta per oltre mezz'ora, sotto gli occhi allibiti di centinaia di studenti che si sono poi uniti in corteo con chi già manifestava - sottolinea il collettivo auto-organizzato di Scienze Politiche -. La protesta ha attraversato l'ateneo fino ad arrivare sotto il rettorato per ribadire che un'università che adopera soluzioni reazionarie e fasciste contro il dissenso non è l'università che vogliamo e per pretendere risposte dalla rettrice. Quanto successo in mattinata è un segnale chiaro delle posizioni assunte dal nostro ateneo e dei primi effetti che questo governo sta avendo e avrà nei prossimi 5 anni. Siamo la risposta concreta alle politiche sessiste, razziste, xenofobe, omofobe, transfobiche, repressive, in una parola fasciste che questa università manda fieramente avanti. Costruiamo insieme l'università che vogliamo – conclude il collettivo - e la risposta a questo governo con un'assemblea pubblica giovedì alle 17 davanti al cortile di Scienze Politiche, quello stesso cortile che oggi è stato teatro dell'ennesimo abuso delle forze dell'ordine. Vostro il governo, nostra la rabbia''.
La rabbia in Campidoglio, “Manganellate una ferita per la città e il paese”
Sulla vicenda sono intervenuti i consiglieri di Sinistra Civica Ecologista Campidoglio, Alessandro Luparelli e Michela Cicculli, e Roberto Eufemia, consigliere Città metropolitana: “Non possiamo accettare che nelle Università si agisca con violenza contro il dissenso e la protesta democratica di studenti e studentesse. Questo è successo oggi alla Sapienza in occasione del convegno sul "capitalismo buono" – denunciano in una nota - promosso presso la facoltà di scienze politiche. Le immagini delle manganellate che girano da ore sono una ferita per la città e per il paese. La governabilità delle istituzioni non può passare dalla violenza dei manganelli".
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