Roma
Terapia del dolore: "Vi racconto il progetto Leonardis"
Oggi un italiano su due soffre di dolore cronico, il 33% non riceve alcun trattamento e spesso le terapie sono inadeguate. Questo è lo scenario emerso dalla rilevazione Pain in Italy promossa dal Movimento Consumatori in collaborazione col Centro Studi Mundipharma. A sei anni dalla promulgazione della legge 38/10 a tutela dell'accesso dei cittadini alla terapia del dolore, la situazione del dolore cronico e del suo trattamento in Italia è critica. Il dolore cronico è stato riconosciuto come una vera e propria patologia che comporta effetti devastanti per chi ne soffre con una riduzione significativa della qualità di vita e dell'autonomia e costi altissimi per il Servizio Sanitario Nazionale. Nonostante i dettami della legge, manca ancora l'implementazione di una risposta strutturata al bisogno e spesso i cittadini non sanno a chi rivolgersi per la cura della propria sofferenza.
Il progetto della Giovanni Leonardis Welfare è la realizzazione di una Rete Nazionale di Centri per la Terapia del Dolore diffusi capillarmente sul territorio che operano con standard di servizi e protocolli certificati, apparecchiature all'avanguardia e personale specialistico qualificato per consentire ai pazienti di superare la sofferenza nel proprio ambiente. Giovanni Leonardis Welfare nasce in collaborazione con Fondazione ISAL, primo Istituto di Formazione in Scienze Algologiche europeo e prima esperienza italiana per competenza in materia di terapia del dolore. I Centri Abilitati Giovanni Leonardis Welfare sono Centri qualificati per la Terapia del Dolore che operano secondo protocolli di cura certificati e tecnologie di telemedicina per l'assistenza continua; i professionisti dei Centri rappresentano le maggiori competenze specialistiche sul territorio, costantemente in aggiornamento grazie ai percorsi di formazione della Scuola di Formazione in Scienze Algologiche ISAL e dalla Scuola Europea di Alta Formazione Giovanni Leonardis.
Il progetto ha preso l'avvio un anno fa con la costituzione del primo centro-pilota per la Terapia del Dolore Giovanni Leonardis Welfare a Vasto diretto dal Dott. Antonino D'Ercole, medico specializzato in terapia del dolore.
Dottor D'Ercole, ci può raccontare com'è nato il progetto del Centro di Terapia del Dolore di Vasto?
"Dopo aver conseguito la Specializzazione in Anestesia e Rianimazione all'Università di Roma Tor Vergata e aver lavorato lì per alcuni anni, ho deciso di ritornare in Abruzzo per continuare la mia attività, prima a Lanciano e poi a Vasto. Un anno fa ho avuto l'occasione di incontrare Alberto Leonardis che mi ha parlato del progetto Giovanni Leonardis Welfare intitolato alla memoria del padre, luminare della terapia del dolore e primo anestesista rianimatore a l'Aquila per la realizzazione di una rete nazionale di centri per la terapia del dolore. Nonostante la presenza nel pubblico di servizi di terapia antalgica, la richiesta in Abruzzo era alta e, di conseguenza, la necessità di fornire ulteriori risposte alle persone che soffrono di condizioni di dolore cronico".
Quanti pazienti si sono rivolti al vostro Centro dalla sua apertura e come funziona il servizio?
"Dall’apertura nel Centro a Maggio scorso abbiamo avuto circa 265 pazienti in prima visita, tutte persone che seguiamo in maniera continua con visite di controllo a 20-30 giorni per monitorare la terapia e i progressi del percorso. Il Centro è ora attivo tutti i giorni in modalità part-time con un flusso di lavoro continuo. Le richieste di consulto sono molte e questa è per noi una grande soddisfazione!".
Quali sono i pazienti che si rivolgono al vostro Centro e con quali patologie?
"La maggior parte dei nostri pazienti soffre di condizioni di dolore cronico benigno, ovvero di dolori persistenti non oncologici. Le patologie che trattiamo maggiormente sono lombosciatalgie, lombalgie, dolori cervicali, dolori post-erpetici, nevralgie e dolori neuropatici. Spesso si ritiene che il dolore cronico riguardi principalmente le patologie oncologiche mentre esiste un'enorme fetta di popolazione che soffre, spesso per anni, di condizioni di dolore cronico definito benigno ma che ha invece effetti devastanti sulla vita delle persone fino a privarle della possibilità di una vita attiva e autonoma".
Nonostante l'emanazione della legge 38/10 che tutela dell'accesso del cittadino alla terapia del dolore e alle cure palliative in Italia la terapia del dolore è oggi ancora poco accessibile in termini di conoscenza delle strutture e dei trattamenti. Perché secondo lei?
"Sicuramente in Italia risentiamo del peso di alcuni tabù culturali come quello relativo all'uso degli oppiacei per la cura del dolore. E' solo negli ultimi anni che questo approccio sta cambiando e si sta ampliando sempre di più la consapevolezza degli effetti negativi dell'impiego dei soli anti-infiammatori per il trattamento del dolore. Esistono oggi diverse opzioni terapeutiche per la cura del dolore che ogni caso necessita di una valutazione specifica e di un approccio di tipo multi-modale".
Come avviene questo nel Centro di Vasto?
"La nostra impostazione di cura parte dalla diagnosi e procede con il trattamento della fase acuta ed un follow-up continuo. Approcciare il paziente in maniera globale significa valutare i diversi aspetti che costituiscono lo stato di sofferenza e cercare di agire in maniera integrata. Una lombosciatalgia in un paziente con problemi di peso richiede ad esempio un approccio di collaborazione tra neurochirurgo, ortopedico, fisioterapista o fisiatra e nutrizionista. Solo in questo modo la presa in carico può essere realmente efficace. A breve si affiancherà a noi un fisioterapista proprio per perseguire la gestione complessa del paziente con dolore cronico".
Un altro aspetto fondamentale della legge 38/10 riguarda la formazione del personale medico e para-medico nella terapia del dolore. Cosa pensa in proposito?
"La formazione e l'aggiornamento continuo per un medico terapista del dolore sono essenziali come la possibilità di seguire protocolli condivisi sul territorio. La collaborazione della Giovanni Leonardis Welfare con ISAL che da più di 30 anni si occupa di ricerca e formazione in terapia del dolore è in questo senso fondamentale ed è, secondo me, una delle risorse più preziose dei centri della rete Giovanni Leonardis Welfare. Allo stesso modo, il servizio di assistenza continua con tecnologie di telemedicina all'avanguardia permette di rendere maggiormente efficace l'approccio globale al paziente".
Quali sono gli obiettivi per il futuro?
"Sicuramente continuare su questa strada; dall'avvio del Centro abbiamo già avuto modo di rilevare una risposta importante da parte dei pazienti che ci vedono come un vero e proprio riferimento anche in virtù delle tempistiche di risposta e delle tariffe adeguate. Stiamo inoltre lavorando per diffondere la conoscenza della struttura e del servizio sul territorio. Abbiamo organizzato degli incontri con i medici di base per far conoscere loro la nostra realtà e questo ovviamente aiuta ad espandere la rete di riferimento per la terapia del dolore sul territorio e a fornire un servizio sempre più efficace e strutturat"o.