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Roma
Termovalorizzatore: “Salto nel passato”. Cerroni a Gualtieri, “Ti spiego io”

Un termovalorizzatore a Roma? Manlio Cerroni, 96 anni il prossimo novembre, già re indiscusso della monnezza romana scrive al sindaco Gualtieri una lezione tascabile sullo smaltimento dei rifiuti che conclude con un monito al mondo ambientalista: bruciare i rifiuti è “come fare un salto nel secolo scorso, nel settore dei rifiuti la strada è ormai indicata proprio dalle nuove tecnologie ed è rappresentata dalla WTC – Waste to Chemical cioè dalla Gassificazione con produzione di materia”.

Per la prima volta, l'imprenditore che ha esportato nel mondo sistemi complesso di trattamento dei rifiuti, abbandona lo “stile neoclassico e regala al primo cittadino do Roma una “lectio magistralis” sulle più moderne tecnologie per eliminare i rifiuti, generando energia. Scrive Cerroni: “Signor Sindaco nel Suo discorso del 20 aprile dinanzi all’Assemblea Capitolina, in occasione del Consiglio Straordinario sui rifiuti, Lei ha comunicato che Roma avrà un suo termovalorizzatore. Il Suo annuncio ha scatenato, come era da aspettarsi, polemiche accese ma ha anche aperto un dibattito sulla validità e sull’opportunità della Sua scelta, dibattito che sta trovando ampio spazio sulla stampa cittadina e non solo. La Sua scelta, che all’apparenza guarda al futuro, ha in realtà lo sguardo rivolto al passato, al secolo scorso direi, e mi permetto di spiegarLe perché. Le recenti agende del G20 e della COP26 hanno confermato la necessità cruciale, per il futuro del Pianeta, di un impegno comune di tutti i Paesi nella lotta ai cambiamenti climatici che, come li ha più volte definiti il Presidente Draghi, rappresentano una vera e propria emergenza per tutta l’Umanità”.

Ed entra nel merito dell'impianto che si vorrebbe realizzare a Roma: “La tecnologia avanza e cose che fino a qualche anno prima erano ritenute impossibili o antieconomiche sono divenute oggi realtà. È successo nel passaggio dalle discariche ai termovalorizzatori e sta succedendo ora con il riciclo chimico: ossia la conversione chimica delle frazioni difficilmente o non-riciclabili in prodotti come l’Idrogeno o il metanolo. Nel settore dei rifiuti la strada è ormai indicata proprio dalle nuove tecnologie ed è rappresentata dalla WTC – Waste to Chemical cioè dalla Gassificazione con produzione di materia (idrogeno, etanolo, metanolo, urea, ecc). Un percorso virtuoso che consente di risolvere il problema dello smaltimento e valorizzazione dei rifiuti senza impattare sull’ambiente e sul clima”.

Nei Paersi avanzati succede questo

E cita i Giapponesi, da sempre all'avanguardia nella ricerca di soluzioni eco-sostenibili: “Valga l’ esempio della JFE Engineering, multinazionale giapponese molto presente nel settore ambientale, da oltre 20 anni impegnata nel settore della Gassificazione, che, in un Comunicato Stampa ufficiale, ha confermato la sua decisione strategica di puntare, dopo aver realizzato nel mondo oltre 300 termovalorizzatori, sul processo di trasformazione dei rifiuti solidi in idrogeno, ammoniaca, urea, metanolo e etanolo, utilizzando l’esperienza comprovata della gassificazione dei rifiuti per la produzione di energia sperimentata in oltre 20 impianti operativi in Giappone e sta già testando con successo in uno dei suoi impianti la produzione di etanolo dal Syngas”.

Quindi i “numeri” a confronto. “Un Termovalorizzatore da 600.000 tonnellate/anno, come quello che Lei prevede per Roma, per quanto avanzato, con produzione di energia (Waste to Energy - WTE) immette in atmosfera : 6 miliardi di mc fumi caldi ad una temperatura compresa tra i 160° e i 200° gradi 720.000 tonnellate di C02, mentre un Gassificatore con produzione di materia (Waste to Chemical – WTC) produce: ZERO fumi caldi, l’82% in meno di C02 rispetto al termovalorizzatore”.

Sindaco perché non approfondisce?

"Mi permetta di dire che è quantomeno curioso vedere come Roma abbia sempre fortemente rifiutato la termovalorizzazione quando questa era la soluzione riconosciuta da tutti i paesi avanzati come migliore mentre la rivaluta ora che una alternativa è finalmente possibile. Perché, Signor Sindaco, non approfondisce questo argomento con i suoi tecnici prima di assumere la decisione definitiva e chiama a raccolta con una gara o con un avviso di manifestazione di interesse tutte quelle aziende italiane ed estere che sono in grado per competenza e tecnologia di offrire a Roma la migliore soluzione possibile sia in termini ambientali che economici?

Segua l’esempio del Ministero della Transizione Ecologica che, dopo aver compiuto una attenta ricognizione del mercato e dopo un confronto con COREPLA sul problema gigantesco del trattamento e riciclo dei rifiuti plastici (cd plasmix), quantificati in milioni di tonnellate all’anno e smaltiti per incenerimento diretto o nei cementifici, ha significativamente emanato un Avviso Pubblico per la presentazione di proposte volte alla realizzazione di “Progetti FARO (tanto nomine) di Economia Circolare” aperti proprio alle tecnologie più avanzate tra le quali il riciclo chimico che azzera le emissioni e riduce la C02”.

Scarica e leggi la lettere 1 di Manlio Cerroni

Scarica e leggi la lettera 2 di Manlio Cerroni

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