Amatrice, casette a rischio sicurezza. Pirozzi: “Interventi oppure sgombero”
I sopralluoghi alle casette di Amatrice hanno messo in luce numerose criticità
Le casette fornite dalla Regione Lazio ai terremotati di Amatrice fanno acqua da tutte le parti. La luce salta ai primi temporali, le caldaie non sono coibentate, i tubi dell'acqua sono troppo superficiali per resistere alle temperature di quelle latitudini, i telefoni all'interno di alcune Sae non prendono.
Sono tanti i problemi - alcuni di natura più grave, altri più superficiali – sottolineati dal sindaco Sergio Pirozzi, che ancora una volta si schiera dalla parte dei pripri cittadini e dà un out out alla Pisana. O vengono risolte le criticità attraverso interventi immediati, oppure le casette saranno sgomberate.
"I problemi ci sono e vanno risolti in tempi molto rapidi, altrimenti sarò costretto a prendere decisioni forti, e ordinare lo sgombero dell'intera area terremotata, con l'immediato spostamento delle 515 famiglie attualmente alloggiate presso le Sae (Soluzioni Abitative d'Emergenza)", ha dichiarato in un'intervista Pirozzi.
"Se non c'è la sicurezza igienico-sanitaria - ha proseguito - io come sindaco non ho il diritto ma l'obbligo di salvaguardare la mia gente. Quindi o arrivano risposte in tempi brevissimi, oppure sarò costretto a procedere con lo sgombero. Se lunedì prossimo non avrò sul mio tavolo la scaletta degli interventi precisi da parte di Regione e Consorzio Nazionale dei Servizi, farò le mie valutazioni", ha dichiarato.
Le affermazioni del sindaco arrivano a margine dei sopralluoghi in corso nelle aree delle Soluzioni Abitative d'Emergenza, dove sono stati riscontrati problemi e malfunzionamenti con i quali convivono quotidianamente i residenti ospitati nelle casette.
“La decisione di evacuare tutte e 515 le famiglie residenti nelle Sae è sicuramente forte, ma è lecita, e io sono disposto a fare tutto quello che la legge mi consente. Porto via le famiglie e le accompagno a Roma", ha concluso il sindaco.
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