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Roma
Terremoto, casette d'emergenza assegnate a falsi residenti. Nuova bufera

La Procura di Rieti che ha aperto una nuova inchiesta sulle procedure di assegnazione delle Sae (Soluzioni Abitative d'Emergenza) nei Comuni di Amatrice e Accumoli: su circa 120 controlli effettuati sulle procedure di assegnazione, alcune "liquidita' non dovute".

 

Mentre infuria la polemica sulla destinazione dei fondi degli sms solidali, dopo le dichiarazioni del sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, nuove ombre incombono sull'assegnazione delle casette di emergenza, le cosiddette Sae (Soluzioni Abitative d'Emergenza).

La Procura di Rieti, che indaga sulle procedure di assegnazione delle Sae (Soluzioni Abitative d'Emergenza) nei Comuni di Amatrice e Accumoli, distrutti dal terremoto dell'agosto 2016, avrebbe riscontrato, su circa 120 controlli effettuati sulle procedure di assegnazione, alcune "liquidita' non dovute".

Il decreto emergenza prevede un finanziamento di 400 euro a famiglia (fino a un massimo di 900 euro, a seconda della consistenza del nucleo familiare) per chi, residente nei paesi terremotati, sceglieva un'abitazione in affitto in cui vivere. La Procura di Rieti ha accertato che 120 romani avevano una residenza fittizia ad Amatrice o ad Accumoli, entrambi in provincia di Rieti, e quindi saranno indagati per truffa.

La bufera sugli sms solidali

Le offerte raccolte con gli sms solidali per Amatrice non sono sparite: la Protezione Civile risponde alle accuse del sindaco Sergio Pirozzi, che dal palco di Atreju aveva parlato di “volontà degli italiani tradita”.
I soldi degli sms - 33 milioni donati in sei mesi, in tre tornate, con un'offerta di 2 euro a ogni messaggino inviato al numero solidale 45500 - non sono spariti. Questa è una certezza secondo la Protezione civile e la commissaria alla ricostruzione Paola De Micheli.

La ricostruzione dei fatti

Lo scorso 5 luglio il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, al pari di tutti i sindaci del cratere del terremoto nella provincia di Rieti, fu informato sulla destinazione dei fondi derivanti dalla raccolta degli sms di solidarieta', 3 milioni e 920.000 euro ripartiti alla Regione Lazio, pari al 14% del totale. Eppure, Pirozzi all'epoca non solo non disse nulla al riguardo, ma non partecipo' neppure ai lavori della riunione del Comitato istituzionale per la ricostruzione post-terremoto del 2016, che avrebbe discusso, e poi disposto, proprio la ripartizione delle quote di quel fondo.
E' quanto emerge dai verbali dell'incontro convocato lo scorso 5 luglio dalla Regione Lazio, e comunicato a tutti i sindaci del cratere. Compresi quelli di Amatrice, Sergio Pirozzi, e di Accumoli, Stefano Petrucci, che pero' non presero parte alla riunione, tenutasi presso l'Ufficio Speciale per la Ricostruzione, con sede a Rieti.
Nel verbale, poi notificato a tutti i Comuni convocati, si specifica come i fondi provenienti dagli sms solidali siano stati indirizzati verso la ricostruzione delle scuole nei Comuni di Poggio Bustone, Rivodutri e Collevecchio (qui con una copertura solo del 50% del costo totale perche' territorio danneggiato dal sisma, ma non compreso nel cratere). Questi tre Comuni vennero prescelti perche' le opere negli edifici scolasti non avevano ottenuto la copertura economica nel primo finanziamento stanziato da Stato e Regione Lazio per la riqualificazione delle opere pubbliche distrutte o danneggiate dal sisma. Un piano da quasi 74 milioni di euro, che avrebbe finanziato gia' per il 100% tutte le opere pubbliche di Amatrice e Accumoli.
   Il piano di intervento, ratificato durante la seduta del 5 luglio, non ebbe nessun parere contrario, ne' durante la seduta, ne' al momento della pubblicazione della notizia, pochi giorni dopo.
"La quota di fondi da 3 milioni 920mila euro, rappresentante la quota parte attribuita alla Regione Lazio dei fondi derivanti dalla raccolta degli sms solidali, sara' destinata ad integrare i fondi per il finanziamento degli interventi sugli edifici scolastici, cosi' da assicurare l'integrale copertura delle strutture che presentano i livelli piu' elevati di danno e vulnerabilita'": cosi' scrive nel verbale il direttore dell'Ufficio Speciale per la Ricostruzione della Regione Lazio, Stefano Fermante, che nel documento "evidenzia che, ai fini dell'ammissione e del finanziamento delle opere e' stato individuato quale criterio base quello di includere gli enti cui non fosse stato gia' assegnato il finanziamento per la ricostruzione delle scuole, precisando che, comunque, le priorita' di intervento provengono dalle stesse amministrazioni locali. Inoltre - prosegue il verbale - la suddivisione delle risorse finanziarie tra i comuni tiene conto della percentuale del danno subito da ciascun ente rispetto al danno complessivo sulle opere pubbliche". Lo stesso Fermante chiese ai presenti di confermare "in tempi rapidi l'adeguatezza delle scelte, in quanto il piano deve essere sottoposto, per l'approvazione, all'esame della Cabina di coordinamento istituita presso il Commissario Straordinario". Il documento, e con esso il relativo verbale, vengono poi approvati all'unanimita' dai presenti, e tra le obiezioni e le richieste di chiarimenti risultano soltanto quelle del sindaco di Leonessa, (altro Comune inserito nel cratere), Paolo Trancassini, che chiede solo il mantenimento del "fattore tempo" nella realizzazione delle opere, e del sindaco di Rieti, Antonio Cicchetti, che chiede delucidazioni sui criteri posti alla base delle previsioni di spesa indicate nel piano. Nessuna altra obiezione si legge nel verbale dell'incontro, al quale i sindaci di Amatrice e Accumoli, pur essendo a conoscenza dell'oggetto della seduta, scritta nella convocazione, non presero parte.

Pirozzi: “Sono il nemico numerouno”

Il sindaco è intervenuto anche lunedì mattina saltando da un'emittente radiofonica all'altra per spiegare la sua posizione.
"Ho detto che c'è stata una scelta scellerata nella gestione dei fondi e che ad Amatrice non è arrivato nulla. Sono state fatte altre scelte, sono stati nominati dei saggi, dei garanti, che hanno fatto altre scelte, inserendo anche dei comuni del Lazio che non rientrano nel cratere. E' stata tradita la volontà degli italiani. Chi ha donato quei soldi, sicuramente aveva la volontà di aiutare anche Amatrice. Con la gestione di questi fondi si è tradita la volontà popolare. Non perché io li volessi, io attorno a me ho tutta la solidarietà del mondo. E' una questione di giustizia, oggi nessuno rispetta più la volontà popolare. Qualcuno ha cercato di strumentalizzare le mie parole, che avevano un concetto molto più alto. La volontà non si tradisce. Chi decide, in questo Paese, è scollegato da quelli che sono i voleri della gente comune".
Ancora sugli Sms solidale: "Se si perde credibilità, si mette in crisi tutto il sistema della solidarietà. Bastava chiedere scusa. Dire che si sono fatte altre scelte. Non far uscire delle goffe smentite in cui si dice che hanno deciso i sindaci, cosa che non è vera. Si è tradita la volontà degli italiani e questo è grave. Tante persone mi hanno chiesto se fossero arrivati i soldi degli SMS e alla mia risposta negativa hanno detto 'allora non verserò mai più niente'. Questa è la cosa grave".
Pirozzi è un fiume in piena: "Io ringrazio Dio perché sono un uomo libero. Oggi scriverò una nota alla neo-commissaria. Sulla famosa zona urbana franca è uscita la modifica dell'articolo 10 in cui si parla di 'fino ad esaurimento fondi'. Deve essere inserita una clausola che dica che nel caso in cui c'è l'esaurimento dei fondi vengano salvaguardati quei comuni che hanno le zone rosse. E torniamo al discorso dell'ampliamento a dismisura del cratere. Queste sono battaglie che non faccio solo per Amatrice. Io sono un uomo libero, quando il Governo ha fatto le cose giuste lo dico, quando sbaglia lo devo sottolineare, perché non ho padroni".
Pirozzi ribadisce: "Da ieri sono diventato il nemico numero uno e mi aspetto tanti sgambetti. Ma io sono un uomo libero e nessuno mi può negare di avere il diritto di dire ciò che penso con chiarezza. Questo è un Paese che si deve riappropriare della forza delle parole. Non si tradisce mai la volontà popolare. Quando delle persone mi dicono che se non ci sono arrivati i soldi degli SMS non verseranno più niente, questo mette in crisi tutto il sistema della solidarietà. Io dico e porto l'esempio: Collevecchio è un Comune che non sta neanche nel cratere. E' giusto che loro abbiano la scuola, ma le scuole le devono fare con i fondi d'aiuto per i terremotati o con l'edilizia scolastica? Devono cambiare passo, la volontà popolare va rispettata. Il sindaco di Arquata si è dovuto raccomandare perché era stato escluso, è dovuto andare col piattino, ma che gente è questa? Io col piattino non ci vado. Per fare le scuole e le piste ciclabili, i cittadini già pagano le tasse. I soldi degli SMS servono a un'altra cosa. Il padre deve fare il padre, lo Stato è lo Stato, i cittadini sono i cittadini. Io ho i ponti che non esistono più. E' facile dire che Amatrice è coperta, ma che significa? Oggi il fuoco nemico non mi darà pace, perché io sono un personaggio scomodo che dice sempre la verità".

La Procura: “Bolla di sapone”

"Se le notizie sono quelle che ho appreso dalla stampa e dai media in queste ore, e quindi se i fondi raccolti dagli sms di solidarietà sono confluiti nelle disponibilità della Protezione Civile, credo che questa storia si concluda in una bolla di sapone". Lo ha detto il Procuratore Capo di Rieti, Giuseppe Saieva, intervistato dal Tgr Lazio.
Il procuratore di Rieti, che questa mattina ha aperto un fascicolo d'indagine sulla vicenda, ha ipotizzato una rapida conclusione della stessa per "la non sussistenza di alcuna notizia di reato". Lo stesso Sergio Pirozzi è stato convocato dal Procuratore Capo Giuseppe Saieva in qualità di persona informata sui fatti.

Indagine campanile Accumuli e palazzine Iacp Amatrice

I fascicoli di indagine aperti dalla Procura di Rieti sui crolli del campanile della chiesa di San Francesco, ad Accumoli, e sul crollo delle palazzine ex Iacp di Largo Sagnotti, ad Amatrice, si avviano verso la fase conclusiva. Per le 12 persone coinvolte nelle due distinte inchieste, si avvicina la richiesta di rinvio a giudizio da parte dei pm titolari dei fascicoli. Lo ha rivelato il Procuratore Capo di Rieti, Giuseppe Saieva, in un'intervista al Tgr Lazio.

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