Roma

Terremoto Forza Italia, si cambia. Berlusconi vuole il commissario

A casa il senatore e coordinatore regionale Claudio Fazzone e a meditare anche il consigliere comunale e coordinatore di Roma, Davide Bordoni. Dopo due ore di riunione a Palazzo Grazioli, dalle 14 alle 16 di martedì, Silvio Berlusconi ha deciso di sfogliare i curricula alla ricerca di un commissario.
L'arresto di Luca Gramazio per Mafia Capitale e i sondaggi che danno a Roma il partito ridotto ai minimi termini sono le due ultime gocce che hanno fatto traboccare il vaso e costretto il presidente a intervenire personalmente nella Capitale e nella regione, prima che Forza Italia esali l'ultimo respiro. A raccontarlo ad affaritaliani.it è uno dei "bene informati" che ha descritto una riunione che sarebbe dovuta servire a dare la linea per accelerare la caduta di Marino al Comune e Zingaretti alla Regione e che invece si è trasformata in una sorta di processo ai due coordinatori.
Gramazio a parte, lo scossone è arrivato dal sondaggio pubblicato da Affaritaliani.it e che gli uffici di Berlusconi avrebbero confermato, addirittura con una forchetta che descrive uno scenario di consensi che verso il basso sfiora il 4 per cento. Di fronte alla disfatta, la decisione di chiudere un capitolo che non è solo quello romano. Sulle sorti dei due coordinatori sono piovute le critiche di tutti gli esponenti provinciali. A Claudio Fazzone sarebbero state rimproverate le faide interne che hanno portato alla sfiducia del sindaco di Latina, Giovanni Di Giorgi che segue di poco il caos che ha portato a Terracina alle dimissioni di 13 consiglieri e alla fine dell'esperienza di Nicola Procaccini.
A questo va aggiunto il clima di immobilismo di Frosinone, Viterbo e Rieti dove il partito stenta ad organizzare eventi seguendo la nuova linea dettata dall'esigenza di tornare a fare politica attiva sul territorio.
E per Bordoni? "Da sempre in predicato per un "seggiolini", il capogruppo Davide Bordoni (definito troppo morbido e accomodante, aveva l'incarico di formare i coordinamenti municipali) è al comando di una pattuglia con un'indagato (Giovanni Quarzo), mentre il brand "Forza Italia per Berlusconi presidente" è una casella vuota nella quale alloggiava sino alla scorsa settimana l'arrestato Giordano Tredicine, quello che nelle intercettazioni di Salvatore Buzzi, veniva definito "l'uomo a tassametro". Dunque, la necessità di una svolta, di uno scossone è alla base dell'esigenza sulla quale ha concordato Berlusconi che, secondo quanto risulta ad affaritaliani.it, non avrebbe ancora ufficializzato la decisione. Ma si tratterebbe solo di una questione di ore. A conti fatti chi ha dato il colpo di grazia ai forzisti-popolo delle libertà sono stati gli ex An. E questo peserà negli scenari futuri.