Terremoto, la paura chiude le scuole. Mario Tozzi contro i sindaci “ipocriti”
Aule vietate nelle province di Frosinone, Viterbo e nell'area romana. Il geologo: “Inutili i sopralluoghi a posteriori, mettere in sicurezza subito"
I sindaci dei comuni delle province di Viterbo, Frosinone e dell’area romana lasciano a casa gli studenti, per effettuare i controlli di sicurezza dopo le forti scosse di terremoto nell’hinterland laziale. Basterà a mettere in sicurezza i giovani studenti? Il geologo della tv Mario Tozzi, interpellato in queste ore, non la pensa proprio così.
"Ormai i sindaci hanno paura di fare errori e di assumersi responsabilità”, ha dichiarato Tozzi. Per lui la vera prevenzione passa attraverso altre misure, costanti nel tempo: “Tu devi conoscere qual è lo stato di salute della scuola dove ogni giorno mandi i tuoi figli, lo devi sapere sempre. Non puoi chiudere in nome di una emergenza che in realtà può verificarsi anche domani, o dopodomani, o tra un mese”, ha spiegato il geologo, tirando le orecchie ai primi cittadini.
Tradotto: la prevenzione serve a poco, osserva il geologo, se fatta con il senno di poi. Le precauzioni sono tali, se prese prima che si manifesti il sisma (che non è possibile prevedere), non in seguito alle scosse. “Sappiamo – spiega Tozzi- che gran parte della città di Roma risente dei terremoti Appenninici e questo e' dovuto a una serie di motivi precisi: primo fra tutti la vicinanza relativa coi luoghi dove di solito avvengono i terremoti, ma anche la composizione del suolo e le strutture geologiche profonde che giocano un ruolo importante nella propagazione delle onde sismiche".
Gran parte della capitale, infatti, e' costruita sui sedimenti del Tevere, "e come e' noto, questi sedimenti tendono ad amplificare le onde sismiche", ha detto ancora Tozzi. Dunque, sindaci: siate coraggiosi, pretendete la sicurezza e investite risorse. Intanto, le aule restano chiuse nei comuni di Sora, Pontecorvo, Broccostella, Fontana Liri, Anguillara Sabazia, Trevignano Romano e gli istituti di alcuni centri del viterbese, tra cui Capranica, Civita Castellana, Nepi e Orte.
A loro, si è unito il sindaco di Bracciano, Armando Tondinelli, che ha preferito lasciare vuote le aule in via, in risposta alle legittime preoccupazioni di alcuni rappresentanti scolastici e dei genitori. “Nella giornata odierna – fa sapere il sindaco- i tecnici comunali provvederanno alla verifica della sicurezza dei plessi scolastici i cui esiti saranno comunicati alla cittadinanza. Scusandoci per i disagi causati, si ribadisce che la decisione deriva dall'importanza di garantire l'incolumità della popolazione scolastica ritenuta prioritaria".
Al coro di voci sul post sisma, si aggiunge anche quella di Giuseppe Cangemi, consigliere regionale del Lazio, che insiste anche lui su altre forme di prevenzione: “Zingaretti nomini immediatamente il direttore dell’Agenzia regionale della protezione civile”, esorta. “Dopo le ultime scosse di terremoto , siamo di nuovo in fase di emergenza ed è inconcepibile che l’Agenzia sia ancora sotto la guida di un commercialista. Cosa si nasconde dietro questi ritardi?” si chiede Cangemini. “Zingaretti proceda a nominare una persona competente, non a regalare, come l’ultima volta, una poltrona all’amico di turno che se l’è filata nel momento del bisogno; si valorizzino piuttosto le professionalità interne, ci sono figure assolutamente idonee a guidare l’Agenzia della protezione civile. E si faccia in fretta, non si può perdere altro tempo per i capricci del Pd”, esorta il consigliere.
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