Roma
Terremoto, museo virtuale per le opere scampate al sisma e chiuse in magazzino
Codacons lancia il progetto della mostra itinerante in 3D
Un museo virtuale dove poter osservare le 3600 opere d'arte raccolte in depositi e magazzini dopo il sisma dell'agosto 2016.
È questa la proposta del Codacons, che vuole venire incontro a visitatori e turisti a cui il sisma ha tolto il privilegio di poter godere delle bellezze dei tanti oggetti artistici provenienti dalle zone del cratere. Dopo il terremoto, quello che si è salvato è stato raccolto in depositi di fortuna per provvedere al restauro o perché le sedi originali dove erano esposti statue e quadri sono andate distrutte. Sono più di 3600 gli oggetti che nei prossimi mesi rimarranno nel buio dei magazzini e l'idea di Codacons potrebbe riportarli in qualche modo a rivivere.
Per salvare i capolavori della regione Lazio dall’oblio il Codacons ha realizzato un progetto, depositato alla Siae e presentato alla società telefonica TIM, di museo virtuale in 3D. “Il nostro progetto mira a combinare le nuove tecnologie con l'esigenza di conoscere e ricordare il patrimonio ferito, contribuendo anche alla sensibilizzazione popolare attraverso una raccolta fondi da destinare al recupero e al restauro delle opere danneggiate”, spiega Codacons.
Il museo virtuale potrebbe addirittura diventare una mostra itinerante, permettendo così di visionare le opere del Lazio in tutta Italia. Il progetto gode dei più evoluti sistemi tecnologici presenti sul mercato, con l’ausilio di fotocamere ad altissima risoluzione e sistemi di elaborazione digitale di ultima generazione, stampanti digitali ad alta risoluzione e monitor 3D autostereoscopici.
“L'obiettivo del progetto è di portare il patrimonio culturale del Lazio nel cuore di tutti, valorizzando un patrimonio che appartiene all'umanità e che ora rischia di scomparire o di rimanere nei depositi per decenni”, chiarisce Codacons.
Il progetto, che dovrà essere oggetto di regolare bando di gara, è stato presentato a Tim e ad altre grandi società italiane che possono così sposare l’iniziativa allargando i propri bilanci sociali.