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Roma
Terremoto Stadio As Roma: 9 arresti per associazione a delinquere: una cupola

Un terremoto devasta il progetto dello stadio dell'As Roma prima che sia ancora sorto: 9 arresti con l'accusa pesantissima di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di condotte corruttive e di una serie indeterminata di delitti contro la Pubblica Amministrazione.

 

Sarebbero finiti in manette, tra gli altri, l'imprenditore Luca Parnasi, proprietario della società Eurnova, che sta realizzando il progetto dello Stadio dell'As Roma; il vice presidente del Consiglio regione Lazio eletto con Forza Italia, Adriano Palozzi, ai domiciliari, e Michele Civita, attuale consigliere regionale in quota Pd ed ex assessore alle Politiche del Territorio, Mobilità e Rifiuti sempre alla Pisana, anche lui ai domiciliari.

Fermo preventivo nella propria abitazione anche per l'avvocato Luca Lanzalone, presidente di Acea e mediatore nella trattativa del febbraio 2017 tra il Campidoglio a 5 stelle e la Eurnova per modificare il progetto dello Stadio della As Roma. Dall'azienda arriva il "no comment" ed è stata annullata la conferenza stampa di Acea Camp, prevista per mercoledì al Foro Italico di Roma, alla quale avrebbe dovuto partecipare il presidente, oltre al presidente del Coni, Giovanni Malagò.

Tra gli indagati ci sarebbe anche il capogruppo di Forza Italia in Campidoglio Davide Bordoni, al quale sarebbe stata promessa una somma in contante.

Il procuratore aggiunto Paolo Ielo ha invece chiarito che nell'inchiesta non è coinvolta l'AS Roma.

Il sindaco Virginia Raggi è intervenuto nella mattinata per commentare la notizia del nuovo scandalo, precisando che la giunta si schiera dalla parte della legalità e che "chi ha sbagliato pagherà". A chi le chiede se il progetto dello stadio andrà avanti, risponde: "Se è tutto regolare, spero di sì. Adesso aspettiamo di leggere le carte. Sappiamo che alle 12 c'è una conferenza stampa alla procura, al momento non esprimiamo nessun giudizio".

Gli arresti sono stati eseguiti all'alba i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma su disposizione del giudice per le indagini preliminari.

Un'informativa dei carabinieri precisa che i 9 soggetti, 3 dei quali agli arresti domiciliari, avrebbero alterato le procedure connesse alla realizzazione dell'opera che proprio ieri ha visto arrivare la scadenza per la presentazione delle osservazioni al progetto.

Secondo alcune indiscrezioni l'indagine sarebbe partita dal concordato fallimentare presentato dalla società Sais proprietaria del terreno di Tor di Valle. Per questa inchiesta sono stati rinviati a giudizio Gaetano e Umberto Papalia.

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