Roma

Tevere vergogna, banchine sommerse dal fango. A piedi o in bici è impossibile

Banchine del Tevere off limits da oltre una settimana. Dopo la piena del fiume, nessuno pulisce

Fango, pozzanghere e melma maleodorante: le banchine lungo il Tevere sono fuori uso da più di una settimana. La piena che ha preceduto Pasqua si è mangiata il lungo-fiume, portandolo via a ciclisti, corridori e pedoni.

 

Chilometri e chilometri di percorso restano impraticabili, abbandonati nel degrado, dopo che il Tevere vi ha depositato la fanghiglia del fondale.

Le banchine, utilizzate durante la settimana dai cittadini per raggiungere il posto di lavoro in bicicletta, per non pedalare in mezzo al traffico, o nel weekend, per una gita cittadina, sembrano non esistere più. Percorrerle significa rischiare di scivolare sulla melma e finire in acqua.

“La situazione è scandalosa. Ho 54 anni e non ho mai visto Roma in un tale stato di degrado ed abbandono per strade, marciapiedi, immondizia e servizi”, scrive un ciclista infuriato, chiedendo aiuto a una delle associazioni cittadine. Poi propone una protesta pacifica contro il Campidoglio: “Do la mia massima disponibilità a partecipare ad eventuali manifestazioni (ovviamente in bicicletta) per sensibilizzare interventi concreti per la nostra città”.

Il suo non è l'unico grido che si alza dalle sponde del Tevere. La stessa associazione Due Ruote d'Italia onlus ha sottolineato più volte l'incuria e l'abbandono che regnano sovrane sul lungo-fiume. Buchi, rifiuti accatastati, scheletri di biciclette abbandonate, e ora pure il fango.Le foto delle banchine, dopo Pasqua, hanno fatto il giro di tutti i giornali, ma chi non le utilizza regolarmente non si è reso conto che nessuno ci ha messo mano in questi giorni per renderle di nuovo percorribili.

“BiciRoma la pensa come lui – scrive Fausto Bonafaccia dell'Associazione Due Ruote d'Italia onlus della lettera indignata del ciclista – pur reputando le manifestazioni di protesta l’ultima strada da percorrere. Dall’amministrazione su questa tematica per ora non abbiamo ricevuto riscontri”.