Roma
Torre Argentina, apre l'Area Sacra: per la prima volta accessibile al pubblico
Il lavoro è stato eseguito dalla Soprintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale. Importante il contributo della Maison Bulgari
A Largo di Torre Argentina apre l'Area Sacra: per la prima volta sarà accessibile al pubblico con un percorso sistematico che è stato inaugurato oggi alla presenza del sindaco Gualtieri, dell'assessore alla Cultura Gotor e al Soprintendente Parisi Presicce.
Presente all'inaugurazione che Jean-Christophe Babin, ad del Gruppo Bulgari, che ha sostenuto i lavori con un atto di mecenatismo. I visitatori potranno ammirare i maestosi resti dei templi dell'antica Area Sacra, viaggiando in un percorso attraverso le epoche: a partire dalla Roma repubblicana, passando per il periodo imperiale, arrivando fino alla Roma medievale.
La storia del sito
Poi tra il 1926 e il 1929 la demolizione degli edifici medievali tra via del Teatro Argentina, via Florida, via S. Nicola de' Cesarini e corso Vittorio Emanuele II, per la realizzazione di nuovi edifici portano a riscoprire queste vestigia dell'antichità. Dapprima fu scoperta una piazza lastricata e poi furono trovati quattro templi: un tempio in onore di Giuturna, un tempio dedicato alle Ninfe o ai Lari Permarini, un tempio dedicato alla Fortuna huiusce diei e infine un tempio dedicato probabilmetne a Feronia.
Il nuovo percorso per i visitatori
Il nuovo percorso è stato realizzato in modo che fosse accessibile da tutti. I visitatori potranno attraversare il sito passando su delle passerelle prive di barriere architettoniche. C'è anche una piattaforma elevatrice che potrà essere utilizzata dalle persone con carrozzina. L'ingresso sarà da via di San Nicola de' Cesarini.
A questo si aggiungono due aree espositivi allestita nella Torre del Papito e nei locali al di sotto del piano stradale di via di San Nicola de’ Cesarini. Le esposizioni raccolgono i reperti rinvenuti nel corso delle demolizioni eseguite nel secolo scorso, tra cuirammenti di epigrafi, sarcofagi, decorazioni architettoniche e due teste di statue colossali appartenenti a divinità venerate nell’area. A questo si aggiungono pannelli che raccontano la storia del sito e le sue trasformazioni nel corso dei secoli, insieme anche ad un ricco corredo fotografico.