Torri dell'Eur, l'assessore all'Urbanistica di Marino: “Scontro di interessi”
Il Campidoglio rischia una multa da 328 milioni di euro per la sospensione dei lavori
Lavori bloccati alle torri dell'Eur: ora il Campidoglio rischia di dover pagare 328 milioni alla società Alfiere per aver interrotto la trasformazione dell'ex sede del ministero delle Finanze in uffici Tim. L'assessore della giunta Marino Giovanni Caudo: “Tempo sprecato ed energie bruciate”.
Una nuova spada di Damocle pende sulla testa della Giunta Raggi. L'estate 2017 procede tra un intoppo e l'altro per il M5S capitolino. La decisione dell'ex assessore all'Urbanistica Paolo Berdini di interrompere i lavori alle Torri dell'Eur ritorna come un boomerang a più di un anno di distanza con conseguenze che potrebbero essere disastrose per il Campidoglio. Il 29 luglio 2016 Berdini aveva firmato la delibera che determinava il blocco alla riqualificazione dell'Eur: il permesso di costruire rilasciato il 22 dicembre 2015 per il restauro e il risanamento conservativo delle Torri dell’Eur veniva annullato perché invece dei presunti 24 milioni di euro di contributo straordinario la società aveva dato solo un milione per la sistemazione di spazi pubblici nel Municipio IX. Ora il Campidoglio rischia di dover sborsare i 328 milioni di euro chiesti dalla società Alfiere, la partecipata da Tim e da Cassa depositi e prestiti, corrispondenti alla somma persa per i mancati guadagni.
L'ex assessore all'Urbanistica della Giunta Marino, l'architetto Giovanni Caudo, è da marzo dello scorso anno che condivide su social network e giornali la propria apprensione in merito e non si stupisce della multa che forse il Campidoglio si troverà a pagare. “Roma non merita tutto questo. Roma non è vero che è una città bloccata, è piuttosto prigioniera dello scontro tra il bisogno del cambiamento e la voglia di conservazione che si perpetua. Non è una città ferma ma una città in tensione dove è in atto uno scontro di coalizioni di interessi come non succedeva da decenni, forse dal dopoguerra, certamente dalla fine degli anni Ottanta”, scrive sul suo profilo Facebook. “A Roma non è vero che è tutto fermo semmai stanno tentando di fermare tutto, di arrestare ogni possibilità di cambiamento. E come ho già detto, se ti fermano bisogna solo riprovarci”. Giovanni Caudo parla di danni concreti alla città provocati da “un'amministrazione che improvvisa”.