Roma
Traffico di influenze, “così le imprese si difendono dallo Stato”. La denuncia
“Costretti a ricorrere al traffico di influenze per sbloccare il caos dell'Inps”. La lettera di un imprenditore vessato "legalmente"
Egregio Direttore,
si parla in questi giorni di riforma del codice degli appalti ma sempre senza mai mettere in luce le mille difficoltà e i soprusi che gli imprenditori italiani devono subire da parte di una pubblica amministrazione sempre più autoreferenziale ed intoccabile.Le invio in copia una pec ricevuta INPS con la quale si scusa del disservizio per non aver fatto in tempo in soli 30 giorni ad esaminare al posizione ed a emettere il relativo certificato, documento, ricordo obbligatorio, sia per partecipare ad una gara sia per essere pagati.
Se a questo aggiunge che la precedente richiesta era stata rifiutata, sempre all'ultimo giorno utile, perché la richiesta di regolarizzazione è stata inviata a mezzo posta ordinaria , credo si possa capire in quale stato versi la situazione dell'INPS, sede EUR. Si aggiunga che poi è impossibile dialogare con chiunque: non rispondono al telefono, non rispondono alle mail e se chiedi appuntamento tramite il cassetto bidirezionale come lo chiamano loro, viene fissato alle calende greche. In tanti anni, non siamo mai riusciti ad avere il certificato prima dei 30 giorni e questa è la seconda volta che ci viene invita una pec con la quale di fatto, aggirano l'obbligo di rispondere entro il termine prefissato dalla legge, che mi si permetta di dire, in epoca voi è tutto digitale è davvero spropositato.
Nessuno pagherà se noi nel frattempo non veniamo pagati, non riusciremo a pagare i nostri dipendenti e non potremo partecipare ad una nuova gara.
Al contrario, i nostri sindacati convinceranno i nostri dipendenti a scioperare, non andranno mai dai loro colleghi dell'INPS a protestare e far aprire un provvedimento disciplinare contro chi, responsabile del servizio, si prende il lusso, di scusarsi perché 30 giorni non gli sono bastati.
E se nel frattempo , l'imprenditore, si prende la briga di chiamare qualche amico per farsi risolvere il problema, allora c'è la magistratura, con questo nuovo bellissimo reato che si chiama "traffico di influenze": chissà se quando fanno le nomine al CSM e decidono dei loro stessi incarichi, ne tengono conto.
Cordialità.
Lettera firmata