Traffico internazionale di droga: sgominata la banda del litorale romano
A capo dell'associazione criminale c'era una donna: la Regina della neve
Sgominata un'associazione criminale che si occupava di traffico internazionale di stupefacenti importando la droga dal Sudamerica. A capo della banda la Regina della neve, Bianca Zarfati, una pregiudicata che aveva rapporti diretti col fornitore peruviano di cocaina, hashish e marijuana.
In manette 12 componenti del gruppo che si occupavano di reperire, acquistare, trasportare e immettere sul mercato romano la droga. Le attività di indagine sono durate circa un anno e hanno portato alla luce una rete articolata che gestiva un un'attività criminale da centinaia di migliaia di euro. La droga veniva distribuita in maniera capillare a Roma attraverso decine di pusher, mentre la sede principale dell'attività si trovava a Fiumicino.
Circa 22 persone ruotavano attorno all'associazione e ognuno aveva un compito prestabilito: mentre la Regina della neve era la sola ad occuparsi delle funzioni organizzative e direttive, i suoi collaboratori consegnavano il denaro per l'acquisto della droga, la importavano direttamente dal Perù o la prelevavano da un aeroporto di Milano al suo arrivo in Italia. C'era poi chi custodiva i proventi delle cessioni e chi era addetto a occultare cocaina, hashish e marijuana. Diverse abitazioni servivano come base logistica per nascondere l'attività criminale. Negli appartamenti riconducibili al gruppo sono state trovati 150 mila euro provento dello spaccio, armi, cellulari e droga. Tra gli arrestati, di cui 5 in flagranza di reato, figurano italiani e in particolare romani, una cittadina bulgara, 3 donne peruviane ed un uomo di etnia albanese. Proprio le peruviane, grazie al loro passaporto, erano incaricate saltuariamente di recarsi di persona nel proprio Paese per importare gli stupefacenti.
La droga veniva chiamata attraverso dei nomignoli come “pasta”, “barilla”, “spaghetti” o “rigatoni” ma anche “spezzatino” o “crema”. La Polizia ha ritrovato anche 500 grammi di cocaina ben celata all'interno di una colomba pasquale la cui confezione sembrava perfettamente integra.
L'associazione aveva creato un vero e proprio cartello della droga imponendo i prezzi di mercato: 80 mila euro al chilo per la cocaina, 2.500 per l’hashish, 1.800 euro per la marijuana.