Roma

Tragedia al Circeo, operaio cade da una serra e muore. Sindacati in rivolta

La vittima aveva 26 anni. La Cgil tuona: “Lavorava privo dei dispositivi di sicurezza. È il momento di agire contro le condizioni di insicurezza”

Tragedia al Circeo, un operaio di 26 anni è morto cadendo da una serra nelle campagne pontine in cui stava lavorando. Un'ennesima morte sul lavoro che ha fatto saltare dalla sedia i sindacati, pronti alla rivolta contro le condizioni di insicurezza in cui sono costretti a operare migliaia di lavoratori agricoli.

"Ieri sera ci è arrivata conferma dell’ennesimo incidente mortale nelle campagne pontine. Un lavoratore di 26 anni, originario del Panjab, ha perso la vita cadendo da una serra, evidentemente priva di dispositivi di sicurezza, nei pressi di San Felice Circeo", scrivono in una nota, Roberto Iovino, segretario Cgil Roma e Lazio e Giuseppe Cappucci, segretario generale Flai Cgil Roma Lazio sottolineando che "è il momento di agire contro le condizioni di insicurezza in cui sono costretti a operare migliaia di lavoratori agricoli".

"Nei scorsi giorni, dopo un incidente analogo fortunatamente non mortale, abbiamo sollecitato l’intervento degli organismi ispettivi per attivare una task force che parta dalle campagne pontine ma da estendere a tutte le aziende della nostra ragione", continua la nota.

"Come testimoniano i recenti dati Inail, gli infortuni nel complesso sono calati (anche grazie al lockdown) ma si registra un aumento degli infortuni mortali del 19%. Questo significa che esiste una giusta attenzione per le misure anti Covid-19, ma una grave sottovalutazione dei rischi ordinari che stanno portando ad aumentare considerevolmente gli infortuni mortali. Avevamo denunciato questo stato delle cose e qualcuno sul territorio pontino aveva parlato di macchinazioni giornalistiche. accusando chi rileva questa situazione, tra cui il sociologo Marco Omizzolo, di voler infangare il buon nome delle imprese del territorio", spiegano Iovino e Cappucci.

"La verità è che a pagare sono i lavoratori che escono di casa e perdono la vita lavorando, una strage inaccettabile a cui e’ doveroso porre fine con tutti i mezzi a disposizione. Ci chiediamo come sia possibile, anche in questa circostanza, che il datore di lavoro non abbia chiamato l’ambulanza e gli organismi preposti per mettere in atto un soccorso fai da te. Una circostanza che speriamo sia chiarita quanto prima. Così come siamo sicuri che vadano chiariti altri episodi che in questi giorni hanno coinvolto il territorio del Lazio meridionale, come il caso di un altro lavoratore che due giorni fa è deceduto per un infarto e diversi altri infortuni che abbiamo registrato nel settore agricolo. Anche per questo nelle prossime ore decideremo quali iniziative intraprendere affinché ci sia una massiccia presa di posizione delle istituzioni e degli organismi ispettivi, per verificare fino in fondo che chi lavora lo faccia in sicurezza e per fare chiarezza su un escalation davvero preoccupante che stiamo registrando sul territorio", conclude la nota.