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Roma
Trasporti, l'Antitrust fa tremare l'Atac: ricorso sull'affidamento senza gara
Il deposito Atac di Prenestina

Una nuova scure sta per abbattersi sull'Atac che rischia di perdere la gestione esclusiva dei trasporti di Roma. L'Antitrust ha ricorso al Tar contro il Comune sull'affidamento dell'appalto senza gara che concede le chiavi dei trasporti all'Azienda di via Prenestina.

Una mossa che sta facendo tremare i vertici del trasporto romano visto che, se venisse bloccato l'affidamento, Atac fallirebbe definitivamente aprendo una spirale drammatica per i lavoratori, primo fra tutti la tanto odiata privatizzazione.

Proroghe illegittime

Le proroghe a favore di Atac sono illegittime e vista la mancata risposta di Roma Capitale ora si procederà con un ricorso al Tar. L’Antitrust, che già aveva bacchettato la Capitale per non aver messo a gara il servizio di trasporto pubblico locale, si presenterà nuovamente davanti ai giudici. L’Agcm contesta due provvedimenti in particolare. Il primo è la determinazione dirigenziale 1587 del 2023 con la quale, su indicazioni della Giunta, veniva prorogato l’affidamento servizio di trasporto pubblico locale di superficie e metropolitano a favore di Atac, dal 1° gennaio 2024 al 30 luglio 2024. La seconda. Riguarda la proroga dei servizi complementari, ovvero la gestione della sosta tariffata su strada, dei parcheggi di scambio e dei parcheggi in struttura o in superficie, sempre affidata ad Atac in proroga fino al 30 giugno 2024 (ulteriormente prorogabile fino al 31 dicembre 2024).

Senza copertura normativa

Per l’Autorità queste proroghe sarebbero “illegittime in quanto prive di copertura normativa” e restringerebbero “la liberta di stabilimento e di livera prestazione dei servizi”. Una pratica che servirebbe per “ritardare e ostacolare ingiustificatamente l’affidamento del servizio di trasporto pubblico locale e servizi complementari nel territorio di Roma Capitale” tramite una gara pubblica.

Proroghe nel mirino

L’Agcom si era già espressa negativamente sul parere favorevole in merito all'affidamento “in house” del servizio di trasporto nei confronti di Atac fino al 2027. Questo perché è ormai dal 2019 che si va avanti a suon di proroghe. Perché accade questo? La delibera approvata dall'Assemvlea capitolina sull'affidamento in house era infatti propedeutica alla sottoscrizione di un nuovo contratto di servizio tra Roma e Atac, firma che ancora non è arrivata. Questo perché, come sottolineato più volte dal Campidoglio, servono 30 milioni di euro che Roma non ha. Anche per questi motivi, a partire dal 1° luglio scatteranno gli aumenti dei biglietti. Così si sta procedendo con le proroghe fino, appunto, alla sottoscrizione del contratto.

L'ultuma atto: il servizio di superficie

L’Agcom contesta proprio il continuo procrastinare delle scadenze, una pratica che, secondo l’autorità, peggiorerebbe il servizio a causa della mancata apertura alla concorrenza. Tra l’altro, tra pochi giorni scadrà proprio l’affidamento del servizio di trasporto metropolitano e di superficie. Da quanto si apprende, si procederà con una nuova proroga, per la felicità dell’Antitrust.  

Le mancate risposte del Campidoglio

L’Agcm si era espressa sul tema il 14 marzo 2024, dando a Roma 60 giorni di tempo per presentare “le iniziative adottate per rimuovere le violazioni della concorrenza” esposte nel provvedimento. Il Campidoglio, però, non si è fatto sentire così l’Antitrust, il 28 maggio, ha deliberato di ricorrere al Tar per far annulla le proroghe.







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