Roma
Travolge donna incinta, poi fugge. Lettera social alla "signoca giuliva"
In auto tampona una donna incinta, fuggendo di nascosto. La lettera
Automobilista scatenata, tampona auto con a bordo una donna incinta poi fugge. Lettera social alla “signora giuliva di Roma nord”.
Classe '80, residente a Vigna Clara, con Suv intestato alla società della mamma. Bastano pochi minuti per smascherare la donna, un pirata della strada goffo e dilettantesco. A denunciare l'accaduto è il marito, nonché futuro padre, che dà una lezione di stile alla da lui stesso definita "signoca giuliva". "Sei mamma anche tu, eppure dopo aver tamponato mia moglie incinta al nono mese (Jaguar Range Rover contro Smart!) non hai esitato a fuggire. Non prima di aver constatato la presenza di una donna in lacrime al volante immobilizzata dalla paura di aver urtato sul volante col pancione - si legge nel psot - Sei una piratella della strada, di quelle un po’ sbadate, perché se decidi di fuggire, devi sincerarti di nascondere per benino la targa. Invece dopo poco dalla fuga, mentre mia moglie e mia figlia ancora non nata andavano in ambulanza al pronto soccorso, dal telefonino, tramite ACI, ho già l’intestatario della tua automobile".
Da lì un paio di telefonate per risalire all'identità della donna, ma anche del marito. Legale della ditta proprietaria dell'auto, "al quale spiego i motivi per cui ritenevo utile che andassi a costituirti". "Adesso la denuncia per omissione di soccorso aggravata, dovrò estenderla per concorso a coloro in casa tua che quella sera hanno favorito la copertura al tuo comportamento immorale prima ancora che penale - continua l'uomo - Del codice penale mi frega poco, ma mi arrossa gli occhi di sangue una madre che fugge e abbandona un’altra donna in stato interessante che ha colposamente posto in pericolo".
"Scrivo questo post, non perché m’interessi farlo leggere a tutti. Ma solo perché lo legga tu. Affinché tu possa capire, e anche l’avvocato marito, che al mondo la furbizia è una dote relativa. Conta molto di più il valore assoluto dell’onestà - ancora - Vorrei tanto pubblicare la tua foto, te lo meriteresti, se lo meriterebbero i 50 amici che abbiamo in comune qui su Facebook. Per scoprire questo tuo lato noir, diciamo così. Ma siccome esattamente come Socrate mi rimetto alle leggi della mia società, scaverò una profondissima cella a questa mia umana troppo umana tentazione. Del resto sapere che quella notte ti eri pigiamizzata pensando di essere la signoca giuliva più furba di Roma nord, mentre in effetti avevo già il tuo codice fiscale, data di matrimonio, nascita , vita morte e miracoli dopo 13 minuti dalla tua goffa fuga, mi rasserena. Morale: A questo mondo, finché vivrò, insegnerò a mia figlia l’onestà. Anche se a volte rende poco. Rifuggendo sempre la furbizia. Anche se a volte rende molto.