Roma
Trecento, la leggenda di Castel di Tora. L'autunno si inchina agli 'strigliozzi'
A Castel di Tora il gusto fa rima con…trecento! Già, trecento come il numero degli abitanti di questo borgo magico sulle rive del Lago del Turano: tutti, ma proprio tutti, si mobilitano per la giornata che celebra il loro piatto tipico più famoso, gli strigliozzi. L’appuntamento è fissato domenica 27 settembre, con le massaie locali pronte a lavorare cento chili di farina e settecento uova per realizzare oltre duecento chili di pasta: numeri importanti per un borgo così piccolo, che in occasione della Sagra si veste a festa per servire ai visitatori un particolare tipo di pasta lunga realizzata con farina di grano duro e condita con abbondante sugo al pomodoro. Passeggiando lungo i vicoli stretti e tortuosi del centro storico, alla ricerca dello scorcio più bello sul Lago del Turano o sulle vallate circostanti che iniziano ad assumere i tipici colori autunnali, i visitatori potranno gustare anche il pane cotto a legna, il buon vino del posto, i dolci tipici e tutto il meglio della gastronomia locale, legata a doppio filo all’olio extravergine di oliva, “l’oro verde” di questo tratto della provincia di Rieti.
È ormai da 20 anni che Castel di Tora, considerato uno dei borghi più belli d’Italia, saluta la stagione estiva e dà il benvenuto all’autunno con la Sagra degli strigliozzi. Sovrastato dall'imponente Monte Navegna all'interno dell'omonima Riserva Naturale, e incastonato in una cornice di verde che si specchia nelle acque del Lago Turano, il paese conserva la torre esagonale medievale dell’XI Secolo, il Palazzo Scuderini, la chiesa parrocchiale di San Giovanni Evangelista e la Fontana del Tritone. Il borgo costituisce inoltre uno dei principali Comuni che sorgono lungo la Strada del Tartufo e della Castagna che si snoda lungo la Valle del Turano. Fino al 1864 il paese si chiamava Castelvecchio, ma poi si decise di legare il suo nome a Tora, antico insediamento sabino nel quale avvenne – nel 250 d.C. – il martirio di Santa Anatolia.
A cura di Fuoriporta