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Roma
Troppi schiamazzi dei bambini, sigilli al ristorante. E il Tar boccia i Vigili
Mucca pazza Monteverde

In poche ore, dopo giorni di controlli e un vero e proprio accanimento - per molti sospetto - sul locale, sono scattati i sigilli e 15 giorni di chiusura per il ristorante dei bambini a Monteverde. "Troppi schiamazzi da parte dei bambini", si legge nel verbale di chiusura di 15 giorni. Ma dopo una battaglia fatta di ricorsi i proprietari hanno vinto il ricorso e il locale resterà aperto.

Ma i bambini sono i maggiori clienti del locale a misura di famiglia: un ristorante con una sorta di lunapark interno e animazione per far passare un pranzo diverso ai genitori e agli stessi piccoli. Una chiusura inaspettata che ha fatto scattare una vera e propria sommossa popolare in zona che ha portato il Tar a bloccare il provvedimento emettendo una sospensiva d'urgenza.

La solidarietà del quartiere e l'appello al "vicino" Gualtieri

Ma la chiusura del Muccapazza ha fatto scattare una vera e prorpia catena della solidarietà social fatta di condivisioni e post -  dopo l'annuncio dato dal proprietario Fabio Bonardo - che ha portato il Tar ha valutare d'urgenza il ricorso contro il provvedimento e ad emettere la sospensiva fino al 15 luglio. I cittadini avevano anche lanciato un appello al sindaco Roberto Gualtieri che abita proprio a due passi dal ristorante: "Sindaco faccia qualcosa lei per evitare la chiusura", scriveva una mamma su Fb.

Il provvedimento del Tar

La stranezza del provvedimento di chiusura - una rarità per la Capitale - è arrivato dopo due controlli pochissime ore: al centro della disputa una cassa acustica con cui gli animatori chiamavano i bambini perché era pronto il pranzo al loro tavolo. Non si tratta di musica a palla o filodiffusione sparata: il problema erano i sorrisi e gli schiamazzi dei bambini che giocavano nel lunapark interno al locale. Ecco allora che il Tar ha bocciato il verbale dei vigili bloccandolo per più di un mese. In particolare sulla sentenza di sospensiva si legge che il provvedimento appariva spropositato e metteva a rischio 35 posti di lavoro nonché le scorte alimentari in magazzino visto che in questi giorni con la chiusura delle scuole erano state prenotate decine di feste di classe: "Abbiamo prenotazioni per 1550 persone in una settimana", spiega il proprietario.

Il proprietario

"Ringraziamo tutti i cittadini anche non nostri clienti che hanno riempito le nostre pagine social con messaggi di solidarietà - spiega ad Affaritaliani.it Fabio Bonardo - In un mondo come quello in cui viviamo vedere che può dar fastidio il sorriso di un bambino fa pensare e fa rabbia. Per fortuna c'è ancora chi crede, come noi, nel valore dei bambini e il Muccapazza non chiuderà".







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