Roma

Truffa dell'extravergine: chef Ruffi spiega come fare l'olio fake in casa

Chef Ruffi racconta con la dovizia di particolari il trucco per fare l'olio extravergine fake in casa

Una vicenda sconfortante, quella della truffa dell'olio nei ristoranti del centro storico, che ora vede nel mirino della Guardia di Finanza il pilastro della dieta mediterranea: l’olio extravergine di oliva.

O almeno, un alimento che si presume tale, in realtà contraffatto a partire da materie prime scadenti, non tracciate, nonché potenzialmente nocive per i consumatori.

Chef Ruffi

Sembra solo all’inizio, infatti, la maxi inchiesta che ha smascherato un laboratorio pugliese, coinvolgendo però, per la prima volta, anche una 50ina di ristoratori della Capitale. Mentre i confini della questione non sono che appena tracciati, fa sorridere — o quantomeno ridacchiare con amarezza — un video dell’“anti-chef” star dei social Chef Ruffi,  pubblicato da Cibotoday, che aveva previsto tutto da tempo.

Come fare

La truffa dell’olio contraffatto a Roma, lo spiega Chef Ruffi con la dovizia di particolari di chi racconta una pratica forse già comune: si parte da olio di semi di infima qualità, si aggiungono poche gocce di clorofilla, agitando poi vigorosamente con una frusta. All’escamotage per rendere il tutto più verde, i truffatori pugliesi aggiungevano anche beta-carotene, per intervenire sul sapore. Ruffi mostra inoltre come imbottigliare e finanche “marchiare” la bottiglia di olio, proprio come facevano i personaggi coinvolti nell’inchiesta romana. I quali non esitavano, si apprende, a etichettarle come “extravergine made in Italy”. Scorrendo fino in fondo al video, lo chef anticipa qualche consiglio per plagiare anche l’aceto balsamico; speriamo che almeno quelli restino inascoltati.

 

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