Roma
Truffata dal finto Negus Giulio Bissiri si sposa col giudice gentiluomo
La favola di Natale. Carla Tedeschi, figlia dell'ex Ad del Gruppo Holiday e vittima della maxi truffa di Giuio Bissiri, a nozze col giudice Roberto Bitti
La storia di Carla Tedeschi, figlia di Roberto Tedeschi che fu amministratore delegato del gruppo Holiday, ridotto in miseria e con lui la sua famiglia, da un raggiro milionario di Giulio Bissiri, padre delle tre concorrenti di Grande Fratello Vip della passata edizione, Jessica, Lulù e Clarissa, che raccontava di essere nipote del negus Hailé Selassie, è degna di una favola con un finale lieto.
Carla, per gli amici Carlotta, a seguito delle insormontabili difficoltà economiche derivate dalla débacle finanziaria del padre, si era ridotta a vivere per strada e poi ad attraversare le porte dell’inferno, di ambienti ambigui ed oscuri, per avere il pane quotidiano. Dopo aver trovato il coraggio di raccontare ai media la sua storia e del suo papà, ecco che un giudice tributario di Roma, ma che svolgeva la sua attività presso il Tribunale tributario della Lombardia, Roberto Betti, incuriosito dagli articoli si è innamorato di Carla e giovedì 22 si sposeranno La cerimonia che si svolgerà a Roma alle 10,30 nel complesso Vignola Mattei, vedrà poi i festeggiamenti a Villa Parco della Vittoria su via della Camilluccia.
La truffa di Giulio Bissiri, il finto Negus che chideve soldi per sbloccare il tesoro
Bissiri diceva di possedere un favoloso tesoro appartenuto al negus in titoli di stato tedeschi ammontante a centinaia di miliardi di euro; miliardi non milioni. L’uomo chiedeva ad imprenditori i denari necessari per svincolare quella montagna di denaro custodito presso inaccessibili banche londinesi. A tutti i finanziatori diceva di volerli rendere partecipi della spartizione della torta miliardaria. Ci erano cascati in molti, nomi inimmaginabili dell’imprenditoria. Tra questi anche il padre di Carlotta. “Ogni settimana- ci confessa Carlotta- Bissiri accompagnava mio padre in una banca nei pressi di Piazza Barberini. Li papà prelevava cifre a molti zeri, che dovevano servire a pagare avvocati e viaggi a Londra del sedicente discendente del Negus, che però utilizzava i denari per fare la vita da nababbo”.
Bissiri condannato a 6 anni in Svizzera
All’estero sono stati in molti a denunciare Giulio Bissiri, tanto da averlo fatto arrestare e condannare a sei anni di reclusione da parte del Tribunale penale di Lugano. Qui in Italia gli imprenditori si vergognavano di essere stati raggirati e quindi nessuno parlava. Carlotta però ha fatto di più non solo ha raccontato la sua storia ma in passato aveva cercato di farsi restituire il mal tolto. Carla aveva atteso Bissiri in quel di Piazza Euclide, dove in un bar della piazza il “nipote del negus” lanciava i suoi ami. Qui per far abboccare le prede il “principe” offriva champagne a fiumi.
La storia di Carlotta, ridotta sul lastrico
Carla cercò di convincerlo con le buone a restituire le somme sottratte al papà. Non ci fu nulla da fare. “Bissiri – racconta la Tedeschi -elegantemente vestito e con un anello d’oro gigantesco al dito, mentre io ero vestita dignitosamente ma poveramente, non solo si rifiutò di rendere i denari ma mi scacciò malamente dicendo che aveva carte che avrebbero inguaiato il ricordo di mio padre. Iniziò per me un calvario. Ora grazie al mio Roberto questo fa parte del passato”.
Nella sentenza smontato il castello di menzogne
Nella sentenza del giudice di Lugano che ha condannato Bissiri, si scrive che il sedicente nipote del negus si era costruito un “castello di menzogne”. Quel castello aveva indotto uomini molto facoltosi, come Silvio Tarchini della Fox Town di Mendrisio, a consegnare milioni di euro a Bissiri. Gli imprenditori italiani, nomi importanti, sono stati interrogati dalla procura di Lugano. Bissiri però lasciò nella disperazione anche uomini che vivevano di stipendio, come il portiere di uno stabile dei Parioli da cui si fece consegnare la liquidazione o un impiegato di origine etiope del ministero dell’Interno che impegnò la casa per finanziare quello che credeva veramente un discendente del mitico Hailé Selassie. Bissiri gli aveva promesso venti milioni di euro. Il povero impiegato ha invece trovato la morte per la disperazione di aver mandato sul lastrico la famiglia perdendo anche la casa. Storia molto simile a quella di Carlotta Tedeschi.