Roma
Truffati dalle banche, il caso: “200 mila euro persi con assegno fotocopia”
Assegni circolari fotocopia pagati dalle banche, l'appello a Conte. Il caso Monte dei Paschi
di Claudio Roma
Truffati dalle banche in default e vittime degli assegni circolari fotocopia. Sono di questi giorni le dichiarazioni del premier Conte che prende una netta posizione a difesa dei risparmiatori che hanno perso i loro soldi investendo nei titoli proposti dalle banche italiane poi andate in default. C'è però un popolo di truffati dalle banche molto più grande e molto più silenzioso ed abbandonato che vede proprio nella Capitale il numero più nutrito, seguito dalla altre grandi città.
Si tratta di persone che si sono visti duplicare degli assegni circolari da bande di falsari ben organizzati che allorquando sono poi andati ad incassare i titoli si sono visti rifiutare il pagamento perché la banca aveva già provveduto a pagare al contrario la fotocopia. Centinaia di cause, che la Banca di Italia fa finta di non vedere, che le banche nascondo e che il governo evidentemente ignora.
Non solo, la lobby potentissima delle banche e della sua associazione bancaria è riuscita a far passare un principio pericolosissimo al quale guarda caso hanno aderito molti giudici civili che la colpa è del correntista che non avrebbe custodito con ossessiva parsimonia il titolo bancario appena emesso dal proprio conto corrente.
"E' un principio assurdo - spiega l'avvocato Rita Chiara Furneri che segue alcune di queste cause - alla Banca basta dimostrare che abbiate fatto una fotocopia e che l'abbiate inviata via mail per scaricarsi dalla responsabilità di rimborsare il cliente. Chiunque capirebbe che per duplicare un circolare c'è la complicità di un impiegato interno della banca che fornisce numeri ed estremi ai complici falsari, chiunque meno che i giudici dei tribunali di Roma. Ad un mio cliente hanno truffato oltre 200 mila euro, circa venti assegni del Monte dei Paschi di Siena e nel giudizio di esecuzione siamo stati condannati persino a pagare le spese processuali. Lo trovo assurdo, avrò inviato decine di lettere alla Banca d'Italia, abbiamo fatto due denunce penali, nessuno si muove . E' una vergogna: il Monte dei Paschi si rifiuta di pagare. Non ci resta dunque che rivolgere l'appello all'avvocato degli italiani, nostro Presidente del consiglio, di occuparsi anche di questo altro popolo dei truffati dalle banche”.