Roma
Tubercolosi al Gemelli. Appello a Papa Francesco
Domani 13 ottobre avrà inizio dinanzi al Tribunale di Roma l’incidente probatorio nell’ambito di un nuovo procedimento legato al caso della Tbc al Gemelli. Il Gip Costantino De Robbio, infatti, ha deciso di vederci chiaro su una denuncia-querela presentata dai genitori di un bambino, rappresentati dal Codacons, contro il noto ospedale della capitale, e relativa a gravi danni subiti dal minore, partorito presso il reparto di Neonatologia del Policlinico Gemelli.
A seguito di analisi radiografiche condotte sul bimbo, infatti, è emersa una “grossolana calcificazione” al polmone senza dubbio riconducibile, si legge nella perizia redatta dai periti nominati dal Codacons, ad un contatto con un malato di tubercolosi. Il bambino era nato al Policlinico Gemelli proprio nei giorni dello scandalo Tbc, e rientrava tra i soggetti risultati positivi ai test sulla tubercolosi.
Il Gip del Tribunale di Roma ha deciso di andare a fondo sulla vicenda, nominando due consulenti tecnici d’ufficio che avranno il compito di svolgere tutte le perizie utili ad accertare le responsabilità dell’ospedale.
“Ci avevano garantito che i bambini sarebbero stati bene, e che nessuna conseguenza sul fronte della salute si sarebbe registrata dopo lo scandalo Tbc – dichiara il Codacons – Oggi si scopre che per quello stesso episodio, un bambino di soli 4 anni presenta una grave forma di calcificazione al polmone, che potrebbe compromettere i suoi anni futuri e comportare terapie ed interventi anche invasivi. Per tale motivo abbiamo presentato una maxi-richiesta risarcitoria nei confronti del Policlinico Gemelli, che continua a negare qualsiasi responsabilità nonostante i referti delle radiografie non lascino spazio a dubbi, e rivolgiamo un appello a Papa Francesco, affinché nell’anno del Giubileo straordinario ponga fine a cause legali costose e alla sofferenza delle famiglie coinvolte nello scandalo sanitario”.