Turismo abusivo e lavoro nero: "Roma terra di nessuno". Lo dice Federalberghi"
Troppe strutture e case private su Airbnb non regolamentate. Roscioli: "Attività economiche a tutti gli effetti"
“Il sommerso turistico cresce senza sosta ed inquina il mercato”, dichiara Giuseppe Roscioli presidente di Federalberghi Roma, analizzando il rapporto sul sommerso turistico realizzato da Federalberghi .
Ad agosto 2016 nel comune di Roma risultavano disponibili su Airbnb 23.889 alloggi, di cui quasi 20 mila riferiti ad interi appartamenti, oltre di 25 mila disponibili per più di sei mesi e 18.642 gestiti da host che mettono in vendita più di un alloggio.
“Si tratta di dati inequivocabili -prosegue Roscioli - che smascherano definitivamente le quattro grandi bugie della cosiddetta sharing economy”. Non è vero che si condivide l’esperienza con il titolare: la maggior parte degli annunci pubblicati su Airbnb si riferisce all’affitto di interi appartamenti in cui non abita nessuno, non è vero che si tratta di attività occasionali: la maggior parte degli annunci si riferisce ad appartamenti disponibili oltre sei mesi l’anno e non è vero che si tratta di forme integrative del reddito.
“Sono Roscattività economiche a tutti gli effetti, che molto spesso fanno capo ad inserzionisti che gestiscono più alloggi, mentre le nuove formule sono concentrate soprattutto nelle grandi città, dove è maggiore la presenza di esercizi ufficiali”. Quali le conseguenze per il consumatore? “E’ ingannato: viene tradita la promessa di vivere un'esperienza autentica e vengono eluse le norme poste a tutela del cliente e dei lavoratori, della collettività, del mercato. Perciò chiediamo che vengano definite nuove regole, capaci di mettere a fuoco con chiarezza il fenomeno e contrastare gli abusi, e che l'attività di vigilanza venga esercitata con efficacia”