Turismo, Roma sfida Milano a colpi di dati. Nel 2016, il doppio dei visitatori - Affaritaliani.it

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Turismo, Roma sfida Milano a colpi di dati. Nel 2016, il doppio dei visitatori

"Quattordici milioni di turisti negli otto mesi del 2016, a fronte dei 7 dellla città lombarda" annuncia Raggi. Federalberghi: "Fare attenzione al mercato nero"

Milano supera Roma per l’affluenza di turisti. La notizia circola e nella Capitale qualcuno storce il naso. Per il primo il sindaco Virginia Raggi che, con l’ormai consueto post su Facebook, smentisce il dato a colpi di numeri. “Le cifre sono indiscutibili. Roma ospita ogni anno 14 milioni di turisti, Milano la metà, con i suoi 7 milioni” ribatte.


Sempre secondo quanto riportato nel post,  nei primi otto mesi del 2016,  negli scali aeroportuali romani sono arrivati 31,7 milioni di passeggeri, più di quanti ne siano arrivati in tutti i tre scali milanesi (Malpensa, Linate ma anche Orio al Serio, provincia di Bergamo), vale a dire 26,8 milioni. “Parlare di sorpasso mi sembra azzardato e fantasioso. E’ comunque fuorviante creare una competizione Roma-Milano, poiché penalizza tutto il Paese”, ricorda il sindaco, che aggiunge: “c’è molto da fare e questo è innegabile. Il tema del turismo è sul nostro tavolo su base quotidiana e ci siamo prefissati obiettivi sfidanti già per i prossimi mesi”. Prima azione della giunta “ricostituire il Dipartimento Turismo, cancellato dalle precedenti amministrazioni” annuncia Raggi, così da ridare dignità e autonomia a quello che è uno principali veicoli economici della Capitale.

Opinione meno ottimista è quella di Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma, che riflette, invece, valuta il mercato turistico anche in base alle transazioni di denaro che derivano dal sommerso. Secondo il rapporto elaborato dalla federazione, da agosto 2016 nel comune di Roma risultavano disponibili su Airbnb 23.889 alloggi, una tipologia di soggiorno che alimenta il mercato in nero del turismo. “Non è vero che si tratta di forme integrative del reddito”, afferma Roscioli. “Sono attività economiche a tutti gli effetti, che molto spesso fanno capo ad inserzionisti che gestiscono più alloggi, e comunque riguardano nuove formule di hosting che, senza una regolamentazione, si inseriscono nelle principali località turistiche, dove è maggiore la presenza di esercizi ufficiali”. A danno, quindi, dei professionisti del settore alberghiero. “Chiediamo che vengano definite nuove regole, capaci di mettere a fuoco con chiarezza il fenomeno e contrastare gli abusi, e che l'attività di vigilanza venga esercitata con efficacia”.