Roma

Turismo, Spelacchio salva il Natale. Roma e la bellezza del trash

Aumentano i visitatori a Roma, ma la città non si fa buona pubblicità tra alberi di Natale morti e rifiuti per strada

di Diana Maltagliati

 

Boom di visitatori a Roma durante le feste di Natale e non solo. La Capitale del turismo low cost, come era stata definita durante le festività invernali, sta vivendo un rilancio, ma non è tutto oro quel che luccica.

 

Accanto ai dati dell'Ente bilaterale del Turismo presentati dal sindaco Virginia Raggi e dall'assessore Adriano Meloni che mostrano come siano stati più di 14 milioni e mezzo i visitatori che hanno scelto Roma come meta di viaggio nell'ultimo anno, c'è la  percezione dei cittadini e dei turisti.

Roma questo inverno è stata la regina del Natale di Spelacchio, il grande abete rosso impiantato in piazza Venezia e morto prima del 25 dicembre. La giunta M5S lo ha difeso a spada tratta: in prima fila, l'assessore alla Sostenibilità Ambientale Pinuccia Montanari e il consigliere grillino Daniele Diaco. Per sminuire uno spreco di 48 mila euro usciti dalle casse comunali per il viaggio dal Trentino, l'allestimento e la disinstallazione, del povero albero se ne sono dette di tutti i colori: “È semplice e raffinato – ha sostenuto Montanari – Di sera, quando è illuminato, secondo me è bellissimo”.

Il Comune di Roma è arrivato addirittura a dedicargli una festa di addio: lo smantellamento era iniziato due giorni dopo l'Epifania, ma gli operai sono stati richiamati all'ordine in fretta e furia per ri-addobbare l'abete ormai quasi nudo e aspettare il “funerale” (come lo hanno definito i romani) dell'11 gennaio.

E se è indubbio che il clamore generato dalla salma dell'albero abbia portato centinaia di turisti col naso all'insù e gli smartphone in mano per riprendere il celebre cadavere, non si capisce come questo possa coincidere con la volontà di un turismo di qualità per Roma, rimarcata in conferenza stampa.

“Il dato importante e che ci inorgoglisce di più è il 5% in più di arrivi negli hotel di lusso. Questo significa che abbiamo iniziato a invertire le tendenza. Abbiamo iniziato a investire in attività che puntano a un turismo di qualità: più che il numero dei turisti, noi abbiamo bisogno di aumentare i giorni di permanenza e far sì che i turisti possano godere di percorsi diversi e alternativi”, ha spiegato Raggi.

Un dato che però secondo il presidente di Federalberghi Giuseppe Roscioli significa altro: “Credo che il +4,9% registrato negli hotel di lusso sia dovuto sostanzialmente a un aumento dei congressi a Roma nell'ultimo anno. Si sa che per i viaggi congressuali si prediligono sistemazioni in una fascia alta, a 4 e 5 stelle”.

Secondo la giunta capitolina, i turisti stanno incominciando a rimanere più a lungo nella Città Eterna, invertendo una tendenza negativa che ha caratterizzato Roma negli ultimi 10 anni. Ma la corsa all'occasione per la camera meno cara e il B&B a poche decine di euro a notte, però, continua. Tanto che il Comune ha dovuto lavorare in sinergia con la Polizia locale per combattere i casi di abusivismo che vanno a ledere il tessuto turistico della città, fino ad arrivare a una cifra monstre di 827 mila euro di sanzioni contro gli abusivi.

Roma, inoltre, sta combattendo una battaglia per prevalere con le sue bellezze antiche sulla cattiva pubblicità che i visitatori esteri le fanno una volta tornati in patria. Il tg del canale francese France 2 ha addirittura dedicato un reportage ai rifiuti romani, abbandonati per le vie della città in bella vista. Intervistando i turisti d'oltralpe, il canale francese ha messo in luce come i visitatori siano tutt'altro che soddisfatti di quello che si trovano sotto agli occhi. E la vergogna più grande è quella di vedere tanto abbandono in una città che ospita Colosseo, Fori Imperiali, Circo Massimo, Domus Aurea e alcune tra le chiese più belle al mondo.

Eppure l'importanza del settore turismo è stata rimarcata anche dall'assessore Meloni: “Un turismo di qualità porta più indotto e più occupazione. Se noi consideriamo che il turismo porta a Roma circa 10 miliardi di euro di indotto e quasi 200 mila posti di lavoro, risulta chiaro come sia un settore chiave per la città”.

L'assessore non ha mancato poi di sottolineare come “Roma non si venda più da sola” e debba fare i conti con la concorrenza delle altre città europee. Una concorrenza spietata secondo Roscioli, che ha rimarcato come il problema fondamentale della Capitale siano le emergenze che da 5 anni non permettono alla città di risplendere: “Emergenza decoro, rifiuti, buche, acqua... Dobbiamo prima tornare in una situazione di normalità e poi forse si può pensare di fare qualcosa”, spiega ad Affaritaliani. Il presidente di Federalberghi ricorda inoltre come la Capitale sia il polo di turismi differenti: “Roma non ha solo quello culturale, ma anche quello religioso, congressuale, sportivo, della conoscenza e purtroppo il turismo sanitario. Abbiamo tanti tipi di turismo che molte città non hanno, faccio l'esempio di Venezia che ha solo il vacanziero. Bisogna consolidarli, ma finché la città si trova in queste condizioni la vedo difficile”, conclude.