Roma

Turisti coi pullman a Tor Bella Monaca. L'ultima follia del Comune di Roma

La tassa folle per i bus turistici solleva i tour operator Etoa; “Da noi 50 mila posti di lavoro”

Roma vista dall'Inghilterra è una città che “Odia i turisti”, almeno da quando al governo c'è il Movimento Cinque Stelle che con l'assessore Linda Meleo e il presidente della Commissione Trasporti, Enrico Stefàno. Lo sostiene l'Etoa, la lobby che riunisce i 10 tour operator più importanti d'Europa e che sono i protagonisti veri del turismo romano. Sotto accusa è finita la bozza segreta del piano pullman, quella annunciata dall'assessore e dal presidentino della Commissione e che vorrebbe dividere la Capitale d'Italia e la culla della cultura in tre fasce con l'accesso al centro vincolato al pagamento di 600 euro per ciascun bus turistico.


L'Etoa, che ha partecipato lunedì scorso insieme a Anav, Emet, Anc, Cna, Federlazio, Anitrav. Federalberghi e Fiavet alla riunione della commissione Trasporti, ha emesso un comunicato ufficiale ed educato che prelude al taglio dei flussi turistici, qualora il Comune dovesse perseguire nella linea di chiudere la città archeologica ai tour operator che basano il loro lavoro sui gruppi organizzati. E così Etoa ricorda al Comune di Roma che “il contributo all’economia romana è stato vitale. Solo queste 10 aziende generano 7.000 posti di lavoro. E la lista è lunga, sono infatti più di 200 le aziende della medesima tipologia associate a ETOA, la maggior parte delle quali comprendono Roma negli itinerari. Se si guarda al settore nel suo complesso, si stima che 5 milioni di persone arrivino a Roma in pullman, generando 40-50.000 posti di lavoro”.

E se il duo Stefàno-Meleo dovesse proseguire nella campagna di demonizzazione dei pullman, arriva il monito: “Le autorità hanno mancato di considerare che i bus aiutano a ridurre drasticamente l'inquinamento ed evitare la congestione. Stando ai numeri suggeriti, fino a 300 bus entrano in media nel centro di Roma ogni giorno. Se Roma vuole sopravvivere e prosperare come destinazione, devono essere trovati modi per aumentare - non diminuire - questo numero. E i 300 bus devono essere visti nell’ottica dei 1,9 milioni di auto private immatricolate a Roma. Non credo che qualcuno possa dubitare che la città eterna sarebbe un posto migliore se gli abitanti smettessero di usare la propria auto e iniziassero a utilizzare gli autobus. Eppure il Comune di Roma sembra volere il contrario per i suoi visitatori”.

Ma cosa è accaduto durante la commissione? A parte l'assenza dell'assessore ai Trasporti, i pullmanari che la città odia e che i commercianti benedicono per il loro carico di ricchezza hanno tentato di spiegare ai rappresentanti del Movimento Cinque Stelle che gli aumenti causati dalla tariffa di ingresso nel centro di Roma, si riverberebbero sui costi dei pacchetti turistici mandando Roma fuori mercato rispetto alle altre capitali europee e che i pacchetti turistici del 2018 sono già stati venduti, quindi c'è il rischio che il ritocco delle tariffe potrebbe generare una fuga in massa dalla città. La risposta del Comune affidata all'esperto Stefàno è stata geniale e così sintetizzabile: “Noi i turisti che risparmiano per pochi euro non li vogliamo e se vogliono risparmiare possono andare in periferia e scoprire le meraviglie che l'altra Roma offre”. Dunque, inglesi, tedeschi, russi e argentini, secondo il Comune dovrebbero muoversi in tour verso Tor Bella Monaca, San Basilio o Acilia e se proprio vorranno inchinarsi al Colosseo dovranno attendere che il Comune risani l'Atac e che ricompaiano navette simili alle Linee J del Giubileo del Duemila. In caso contrario dovranno ritoccare il budget e pagare la tassa capestro sui pullman.

Due numeri che dovrebbero far meditare chi si occupa di economia e lavoro: “Considerando anche solo i 10 più importanti tour operator associati a ETOA, il contributo all’economia romana è stato vitale. Solo queste 10 aziende generano 7.000 posti di lavoro. E la lista è lunga, sono infatti più di 200 le aziende della medesima tipologia associate a ETOA, la maggior parte delle quali comprendono Roma negli itinerari. Se si guarda al settore nel suo complesso, si stima che 5 milioni di persone arrivino a Roma in pullman, generando 40-50.000 posti di lavoro”. Lo scrive sempre l'Etoa che conclude: “ETOA ha condotto un sondaggio intervistando dieci dei suoi più importanti associati tra gli operatori di autobus che portano visitatori a Roma. Sono stati quasi 700.000 i turisti nell’ultimo anno, soprattutto persone alto-spendenti dal Nord America e dai mercati asiatici. La maggior parte ha soggiornato in alberghi a quattro e cinque stelle; tutti hanno preso parte a visite guidate. Ma la loro presenza non si riduce solo al pernottamento e alle attrazioni visitate, infatti queste persone hanno speso soldi anche in ristoranti e negozi, per una cifra che si valuta abbia superato i 400 milioni di €”. Qualcuno svegli il consigliere comunale Stefàno.