Roma

Tutte le fake news su Anna Magnani: “Non m'annava d'esse la figlia Del Duce”

di Patrizio J. Macci

Giancarlo Governi dà alle stampe il volume verità su Anna Magnani. L'aneddoto sul cambio di cognome. Altro che nata in Egitto. La recensione

Anna Magnani non era nata in Egitto, aveva studiato pianoforte a otto anni e aveva la casa piena di libri, come raccontò in una accorata intervista ad Oriana Fallaci. E soprattutto era un’attrice che nulla lasciava all’improvvisazione. Ci sono parecchi equivoci, luoghi comuni, dicerie e falsi miti da sfatare carte alla mano sulla vita dell’attrice scomparsa mezzo secolo fa.

Anche la sua data di nascita in alcune biografie è errata. Cinquant'anni dopo si può dire che  la polvere degli errori che avvolgeva la sua vicenda umana è stata spazzata via, qualcuno ha spalancato la finestra e ha fatto entrare luce.

La biografia diventa romanzo

Giancarlo Governi ha rivisto e integrato la sua storica biografia del premio Oscar nel 1956 come miglior attrice protagonista (la prima di lingua non inglese). Il risultato è un libro in forma di romanzo che merita anch’esso il primo premio per accuratezza e stile di scrittura. L’autore rimette in fila gli snodi della sua esistenza e della sua carriera artistica, partendo dall’atto di nascita fino alla ricostruzione delle sue turbolente vicende sentimentali.

.. Quando scoprì il cognome del padre, Del Duce

La Magnani, nata a Roma da una ragazza madre nel 1908, trascorse l’infanzia e l’adolescenza con la nonna e le zie e quando scoprì il cognome del padre, un calabrese, si rifiutò categoricamente di assumerlo: “Si chiama Del Duce… non m’andava d’esse’ la fija Der Duce”. Una verità che raccontò ai suoi amici più stretti molto tardi e per questo motivo rimasta nell’ombra.

Il segreto della sua romanità

C’è da dire che, durante la sua carriera cinematografica, l’attrice fece ben poco per chiarire la faccenda in maniera definitiva. Una origine egiziana aggiungeva un tocco di esotismo al personaggio che non guastava proprio. Per quanto riguarda la sua inflessione romana anche qui c’è da dissipare un dubbio in maniera categorica: la sua romanità perfetta è solo frutto del suo orecchio e dei suoi studi: in famiglia si parlava in romano ma senza accento romagnolo perché da quelle terre si erano spostati nella Capitale i Magnani. Furono loro a trasferire alla piccola Anna la lingua romana, prima dell’italiano perfetto, senza accento, che si parla sul palcoscenico. Il volume è ricco di aneddoti, interviste (un capitolo intero è dedicato al capolavoro Roma città aperta di Rossellini, all'Oscar e alla sua avventura americana ), due interviste poco conosciute e alcune considerazioni sui suoi ultimi anni di vita dal punto di vista artistico: mai ci fu un declino, casomai inadeguatezza del cinema italiano davanti a un’interprete diventata una stella davanti alla cinepresa e sui palchi di mezzo mondo che incuteva timore a registi e sceneggiatori.

Arricchito da una bibliografia, una accurata filmografia e infine con l’albero genealogico familiare della famiglia Magnani il volume di Governi spinge il lettore a rivedere i suoi film con occhi completamente nuovi.

Giancarlo Governi
NANNARELLA - Il romanzo di Anna Magnani
Fazi Editore 2023