Roma

Uccise e gettò la Causo in un carrello, l'assassino: "Mi aveva offeso"

Il responsabile dell'omicidio di Primavalle risponde ai giudici: "Mi sono sentito offeso e l'ho colpita"

Ha risposto alle domande in aula il giovane di origini cingalesi che il 28 giugno scorso ha ucciso Michelle Causo, la 17enne lasciata poi cadavere su un carrello della spesa a Roma, in zona Primavalle, fornendo davanti al Tribunale dei minori la sua versione.

Collegato in videoconferenza dal carcere di Treviso, a quanto si apprende, nel corso dell’esame avrebbe riferito di aver colpito Michelle "dopo essersi sentito offeso per delle frasi pronunciate dalla giovane, sferrandole una prima coltellata al collo.

La ricostruzione

Nella ricostruzione fatta oggi l’imputo, reo confesso e accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione, occultamento e vilipendio di cadavere nel processo con rito abbreviato, ha raccontato, inoltre, di aver trovato il carrello dopo il delitto, abbandonato a pochi metri da casa. 

Davanti ai giudici

Davanti ai giudici avrebbe inoltre giustificato la ricerca fatta sul web il giorno prima del delitto, il 27 giugno, relativa a informazioni “su come sferrare colpi letali” come una ricerca a scopo di difesa da eventuali attacchi dovendo andare in una zona isolata. L’imputato, dopo la perizia psichiatrica disposta dal tribunale lo scorso febbraio, è stato dichiarato capace di intendere e di volere e quindi in grado di sostenere il giudizio. 

La difesa di Michelle

“Ha stravolto quello che aveva detto in precedenza - hanno detto al termine dell’udienza gli avvocati Antonio Nebuloso e Claudia Di Brigida, legali dei genitori di Michelle - come la storia della pistola che ha detto che era completamente inventata. Nel corso dell’udienza sono state evidenziate tante contraddizioni che saranno poi oggetto di valutazione da parte della Corte. Su alcuni contestazioni è rimasto in silenzio. Lui stesso ha spiegato che non c’era una motivazione valida, ha detto di essere stato incalzato e offeso su un piano personale che con la droga non c’entrava nulla”. Dai rilievi tecnici che sono stati fatti, hanno spiegato i legali della famiglia di Michelle, “lui è risultato aggirarsi la sera prima sul luogo dove e’ stato trovato il corpo di Michelle senza riuscire a dare una spiegazione plausibile. Su questo punto ha avvalorato l’impianto accusatorio. Non ha offerto spiegazioni credibili”. La prossima udienza e’ prevista per il 24 giugno quando ci sarà la discussione del pm. 

 

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