Roma

Ucraini in fuga verso Roma: 10mila posti già pronti, si cercano volontari

Migliaia di Ucraini sono attesi nei prossimi giorni a Roma e le istituzioni stanno facendo del loro meglio per rispondere alla situazione con un piano di accogl

I romani si dimostrano solidali ed efficienti, pronti ad accogliere un'ondata di profughi in arrivo dall'Ucraina con una strategia ad hoc.

Alcuni dei rifugiati attesi nella Capitale potranno contare sull'ospitalità di parenti o amici: gli ucraini formano ad oggi il 4% degli extracomunitari a Roma; sono più di 15.000 ad esservisi già trasferiti in tempi – paradossalmente – migliori.

Regione Lazio, Campidoglio, Prefettura e Questura sono già al lavoro da giorni per recuperare quanti più posti letto per chi invece, una volta arrivato a Roma non avrà da dormire.La prima riunione dell'unità di crisi della Regione Lazio, coordinata dal Prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, si è risolta con la risoluzione di circa 10.000 posti per la prima accoglienza estesi su tutta la regione.

Una catena di montaggio che si aprirà con un primo intervento sui profughi da parte della Protezione Civile, seguito dalla Prefettura con i Cas e dal Comune con il sistema dei veri e propri centri di accoglienza.

"Un vertice molto positivo - ha dichiarato Piantedosi - Abbiamo avuto la riprova che tutta l'Area Metropolitana di Roma, ma anche tutto il Lazio, si sta muovendo con spirito positivo. Oggi abbiamo condiviso l'esigenza di ricondurre all'unita' tutte quelle iniziative già in corso. L'obiettivo - continua - è quello di intercettare i flussi in ingresso e se possibile, addirittura quando si presentano al confine del territorio nazionale, ma anche quelli che sono già distribuiti sul territorio di Roma Capitale".

Le istituzioni stanno facendo del loro meglio per cogestire la strategia: mentre attraverso un bando, la Prefettura invita il mondo del terzo settore a partecipare per fornire altri posti, il Campidoglio raccoglie adesioni volontarie anche da privati.

Caritas e Sant'Egidio in prima linea

Non solo Sant'Egidio, Caritas e affini quindi: più di 15 strutture alberghiere hanno già aderito a questa campagna di accoglienza nell'offrire circa 200 stanze ai profughi in arrivo.

Un piano di solidarietà ad hoc senza trascurare la pandemia ancora in corso – L'hub vaccinale per i tamponi a Termini sarà riconvertito, i rifugiati beneficeranno di un codice fiscale temporaneo per l'accesso alle prestazioni sanitarie e si provvederà, naturalmente anche alla regolarità della loro permanenza in Italia attraverso permessi di soggiorno temporanei, fruibili su richiesta e validi per 12 mesi, rinnovabili eventualmente per un altro anno e chissà, per chi otterrà un lavoro e deciderà di mettere radici in Italia in modo permanente.