Roma
Ufficiale di Marina e "spia" dei russi: chiesto il giudizio per Walter Biot
A marzo del 2021 fu arrestato; lavorava allo Stato Maggiore della Difesa e viveva a Pomezia. Ora rischia il processo
La Procura di Roma e quella militare hanno chiesto il rinvio a giudizio dell'ufficiale della Marina Walter Biot, arrestato lo scorso 30 marzo dai carabinieri del Ros con l'accusa di spionaggio per aver passato documenti segreti a un funzionario russo in cambio di cinquemila euro.
Biot, che si trova detenuto nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere, è accusato di spionaggio, rivelazione di segreto di Stato e corruzione da parte della procura ordinaria, per essersi procurato quale capitano di fregata della Marina Militare in servizio presso lo Stato Maggiore della Difesa, a scopo di spionaggio politico, notizie che nell’interesse della sicurezza dello Stato dovevano rimanere segrete e per aver rivelato tali notizie ad un agente diplomatico russo dietro compenso di cinquemila euro. In particolare, l’ufficiale avrebbe effettuato con uno smartphone dedicato “rilievi fotografici di documentazione classificata che aveva possibilità di visionare per il suo ruolo e la sua funzione e poi consegnava una micro Sd contenente tali foto all’agente diplomatico che contestualmente gli consegnava la somma di denaro in contanti”.
Le accuse delle Procure
La procura militare contesta a Biot le accuse di rivelazione di segreti militari a scopo di spionaggio, procacciamento di notizie segrete a scopo di spionaggio, esecuzione di fotografie a scopo di spionaggio, procacciamento e rivelazione di notizie di carattere riservato e comunicazioni all’estero di notizie non segrete ne’ riservate. Biot secondo l’accusa dunque “si procurava notizie concernenti la forza, la preparazione e la difesa militare dello Stato classificate segrete o riservate, eseguiva, a scopo di spionaggio con uno smartphone in suo possesso fotografie di documenti concernenti la forza, la preparazione e la difesa militare dello Stato, rivelava, a scopo di spionaggio notizie” ad un agente diplomatico russo.