Roma

Ultimatum al Campidoglio per l’uso della falconeria: l’OIPA vuole spiegazioni

La tecnica di caccia per allontanare i gabbiani da Palazzo Senatorio viola una serie di prescrizioni elencate nell’esposto

L’Organizzazione Internazionale Protezione Animali ha lanciato un ultimatum al Comune, a seguito delle polemiche sorte per i falchi trovati sul tetto del Campidoglio, destinati a cacciare i gabbiani.

L’esposto, destinato alla Polizia Municipale di Roma Centro e dell’Asl Roma 1 ha elencato una serie di prescrizioni che sarebbero state violate nell’uso della falconeria come sistema per far fronte al problema dei gabbiani, che crescono esponenzialmente in numero e livello di prepotenza.

L'attacco dei rapaci avviene in questo modo: i falchi sono legati - sistema comune alla falconeria - e ad ogni animale è collegato un sistema di radiotrasmittenza.
Quando gli arriva il comando partono, naturalmente dopo essere stati liberati. Anche semplicemente "battere la zona" ha la funzione di spaventare i gabbiani, che al solo grido del falco dovrebbero mettersi paura - tecnica questa chiamata dello "stress call". Se non dovesse essere abbastanza, i falchi possono anche attaccare. 

“Avendo appreso a mezzo stampa della detenzione di rapaci sul tetto del Campidoglio, dalle foto pubblicate sembrerebbero essere due esemplari di poiana di Harris, si chiede, per le rispettive competenze degli enti in indirizzo, di verificare quanto segue” scrive l’Oipa nell’esposto. “Gli animali in questione sembrerebbero detenuti legati a un trespolo. In caso di riscontro, si potrebbe configurare la violazione dell’art. 49 c.4 lettera d) del Regolamento del Comune di Roma a tutela degli animali, approvato con delibera n.275 del 2005 dall’Assemblea Capitolina, fattispecie sanzionata dal Regolamento all’art. 56 comma 1”.

L’esposto prosegue chiedendo di “verificare se il proprietario/detentore degli animali sia in possesso dell’autorizzazione necessaria per la detenzione di animali esotici, prevista dalla legge regionale del Lazio n. 89/90" e, in caso affermativo, "di verificare se l’autorizzazione sia stata rilasciata per la detenzione esclusivamente presso un determinato luogo e/o consenta anche la detenzione in luoghi diversi”.

La scelta dell’uso dei falchi come “servizio” per alcune aree del centro è in voga già da qualche anno, addirittura la società dei Falconieri Romani di Maurizio Alessandrini, scelta da Zetema Progetto Cultura fu oggetto di un’intervista per un canale francese.