Roma
Umberto I, prima donazione di organi a cuore fermo. Salve 5 vite
Gli organi prelevati sono stati poi trapiantati in pazienti distribuiti tra Roma e Palermo
Un'operazione delicata e particolare che ha salvato diverse vite grazie alla generosità di una signora ricoverata in gravissime condizioni al Policlinico Umberto I. Presso l'ospedale è stata infatti eseguita la prima donazione di organi a cuore fermo.
La paziente, di 51 anni, aveva espresso in vita la volontà di donare gli organi, senza essere soggetta a nessun trattamento terapeutico forzato in caso si fosse trovata in condizioni gravissime con lesioni cerebrali irreversibili. I medici del Policlinico hanno accolto il suo desiderio ed è stato così possibile eseguire la donazione degli organi a cuore fermo, consentendo il trapianto di cornee, fegato e reni in cinque pazienti tra Roma e Palermo.
La donazione degli organi a cuore fermo
Di norma la donazione degli organi è effettuata da donatore di cui è stata accertata la morte cerebrale; mentre in questo caso il cuore del donatore aveva smesso di funzionare per arresto cardiaco. Quindi la donazione riguarda i criteri cardiaci, e per eseguire l'operazione è necessario rispettare la registrazione continua per non meno di 20 minuti di un elettrocardiogramma che dimostri l'assenza completa di attività elettrica del cuore.
“Sono passati quaranta anni dal primo trapianto di fegato eseguito in Italia nel 1982 proprio presso il “nostro” Policlinico Umberto I – afferma Fabrizio d’Alba, direttore generale del Policlinico - Credo che l’elevata competenza multidisciplinare dimostrata da tutti gli operatori coinvolti anche in una procedura cosi complessa come quella messa a punto due giorni fa, sia la testimonianza di una scuola d’eccellenza legata ai trapianti all’interno del Policlinico, che ha saputo nel corso dei decenni ampliare le proprie capacità professionali e organizzative. Il mio pensiero in queste ore - conclude d’Alba - va ai familiari di questa donatrice “unica” che hanno pienamente condiviso e supportato le sue scelte anche in un momento di grande dolore per la perdita della loro cara”.