Roma
Un attimo di distrazione le costa oltre un milione: la truffa alla gioielliera
Alla Balduina la base della banda di truffatori che operava con la tecnica del rip-deal: quattro arresti
“Ora torniamo per pagare”, e fuggono con i diamanti originali lasciando alla gioielliera i falsi e una borsa con banconote fac-simile: il furto da oltre un milione di euro.
Il colpo è stato messo a segno da un uomo e da una donna che sotto falsa identità avevano convinto una gioielliera di Montecarlo a vendergli dei diamanti di alto valore, ma una volta giunti al momento del cospiscuo pagamento, i due finti acquirenti sono scomparsi con i diamanti originali, lasciando alla vittima dei falsi e un borsone pieno di banconote false. È accaduto in albergo di lusso in Centro a Roma nell'agosto scorso.
La ricostruzione delle indagini
I truffatori hanno iniziato l'operazione a giugno scorso, quando fingendosi degli intermediari per l'acquisto di alcuni gioielli da parte di clienti esteri, hanno ottenuto la fiducia di una gioielliera presso una società di Montecarlo passandoci diversi momenti insieme tra incontri d'affari e cene a San Remo e a Milano. Nonostante il primo incontro a fine luglio per la chiusura dell'acquisto dei gioielli non fosse andato a buon fine, i due avevano ormai instaurato un rapporto con la vittima e le avevano accreditato gli acquirenti, mantenendo aperte le trattative.
Il furto, “Può passarmi una penna?”, lei si gira e la donna scambia i gioielli
Il colpo viene messo a segno in un lussuoso hotel in Centro a Roma, dove nell'agosto scorso il fantomatico cliente estero, si presenta come un russo intento ad acquistare i gioielli. L'uomo, scoperto poi essere un croato di 27 anni, si è presentato alla gioielliera insieme a una donna qualificata come “esperta di pietre preziose”, che avrebbe dovuto certificare quindi l'originalità dei diamanti in questione. Lasciato l'uomo al bar, la falsa esperta, una donna romena di 28 anni, è salita nella stanza dell'hotel con la vittima per le operazioni di controllo, dove una volta aver posto i gioielli originali in un apposito sacchetto di velluto color caramello e averlo sigillato con del nastro da imballaggio, ha chiesto alla donna una penna per poterlo segnare. Cogliendo l'attimo di distrazione della gioielliera, la truffatrice ha scambiato il sacchetto lasciando alla vittima delle copie false dei 5 diamanti che aveva scelto, corrispondenti al valore di 1.346.000, che sono stati riposto “al sicuro” in cassaforte.
“Ora torniamo per il pagamento” e spariscono con i diamanti
Una volta che le due donne erano riscese nella hall, il russo si è presentato con un borsone contenente il corrispettivo del pagamento e ha convinto la gioielliera ha tenerlo come garanzia in attesa della conclusione ufficiale dell'affare. Quell'affare non avrebbe mai avuto luogo per la donna di Montecarlo, che tornando in stanza si sarebbe accorta che le banconote in pezzi da 200 euro erano targate “fac-simile” e della falsità dei gioielli che aveva riposto in cassaforte. Nel frattempo, i due truffatori erano già spariti con i 5 diamanti originali.
Gli arresti: la base operativa a Balduina con i 2 complici
Le indagini hanno portato alla perquisizione di un appartamento nel quartiere Balduina, dove i due truffatori di origine romena e croata, già indiziati per furto aggravato, erano insieme ad altri due uomini la cui identità si è rivelata falsa dopo il rinvenimento dei documenti contraffatti. I due complici sono un cittadino serbo di 41 anni e un italiano, R.M., di 72 e per i due è scattato l'arresto obbligatorio in flagranza di reato. Oltre al ritrovamento della berlina nera usata nel furto di agosto, che avrebbe portato poi i poliziotti nella casa, nel guardaroba sono state rinvenute le stesse scarpe e lo abito griffato, del valore di circa euro 3.000, indossati dalla donna all’interno dell’hotel durante il furto, per la quale è scattato il fermo di indiziato di delitto. Nell'appartamento, rinvenuti anche numerosi orologi di valore, vari gioielli e bracciali in oro tipo “tennis”, insieme al materiale utilizzato per le truffe rip-deal e truffe bitcoin, numerosissimi telefoni cellulari, schede telefoniche, computer portatili, le mazzette di banconote da euro 200 con la dicitura fac-simile per circa 350.000 euro, timbri contraffatti e i documenti d’identità contraffatti.
La vittima davanti alle foto, “Sì, sono loro”
Un'ulteriore conferma è poi arrivata dagli investgatori di San Remo, davanti ai quali la vittima ha riconosciuto tramite le fotografie la donna rumena e il complice croato, che è stato rintracciato a fine settembre dai poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale della Questura di Milano per poi essere condotto in carcere. Il 27enne, accusato per furto pluriaggravato in concorso, indossava inoltre un Rolex di ingente valore sulla cui provenienza sono in corso le indagini.