Roma

Un milione di like non vale un euro: la musica vera smentisce il traino social

di Patrizio J. Macci

Dario Salvatori dà alle stampe la decima edizione della “bibbia della musica”. “Sul web si trova l'ovvio è solo copia e incolla”

Un milione di like non vale un euro. Sta scritto nella bibbia della musica registrata , un bianco abbacinante di due risme di carta per un totale di 1239 pagine. Canzoni scritte e pubblicate nell’arco di tre secoli che riguardano ogni filone e tendenza: pop, rock, jazz, blues, dance, folk, country, musica leggera, reggae, operetta, musica da film, musica da spot, sigle televisive, rap, hip hop, trip hop, soul rhythm and blues elettronica.

Con pazienza certosina Dario Salvatori è arrivato alla decima edizione della sua opera monstre, un testo che se non è definitivo poco ci manca davvero. La difficoltà di tracciare limiti “il banco è saltato e il pubblico sceglie la canzone che vuole in una varietà pressoché sterminata” salta agli occhi quando l’autore nella acutissima prefazione, densa di intuizioni, racconta come negli anni Settanta scrisse un libro sui 100 dischi che bisognava assolutamente possedere che fu accolto come un’esagerazione. Sembrano trascorsi anni luce invece si parla di un tempo che è dietro l’angolo nel quale non esistevano i talent e di musica sul web neanche si ipotizzava la possibilità.

La critica feroce al mondo del web

La critica al mondo del web e dello streaming è diretta e colpisce al cuore del problema: un milione di mi piace su qualsiasi social portano zero euro nelle casse dei discografici e il semplice fatto che si parli di un pezzo musicale sui social non è assolutamente detto che si tramuti in un incasso. 

Dario Salvatori: "Sul web si trova solo l'ovvio"

Alla domanda fondamentale sull’utilità di un’opera simile Salvatori risponde senza incertezze: “Parecchi pensano che il dizionario sia l’espressione di quanto pubblicato in vari siti”. Insomma un riciclaggio di informazioni già note. Ma sul web si trova l’ovvio, il già detto. E’ tutto un copia copia. “Al contrario - conclude Salvatori- il dizionario pur lontano da ogni parvenza di completezza , scova nelle pieghe della storia della canzone internazionale di tutti i tempi, esaltando i brani che ricorderemo per sempre, ma anche i temi di seconda e terza fascia, quelli ingiustamente dimenticati, i sottovalutati e qualche volta anche i mediocri. Tutto questo senza entrare in conflitto o peggio ancora in rivalità con lo sterminato mondo della rete, che svolge a mio parere comunque un’opera di divulgazione, anche se molto spesso le fonti, la veridicità, le asserzioni, la documentazione , la competenza e la forma italiana lasci molto a desiderare”.

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