Roma
Uomo e natura a confronto, l’arte come dialogo. Richard Long in mostra a Roma
“Fato e Fortuna” : la mostra alla galleria Lorcan O'Neill che spiega il rapporto di simbiosi tra uomo e natura per Long
di Maddalena Scarabottolo
Legno, pietra, acqua e marmo sono gli elementi del destino e la fortuna di Richard Long. La galleria Lorcan O'Neill di Roma ospiterà, fino al prossimo 24 luglio, 2 sculture e 9 pannelli del celebre artista di Bristol.
Richard Long arriva per la settima volta a Roma, alla galleria Lorcan O'Neill, con una personale in perfetto stile Arte povera e con accenni anche all'Arte concettuale. Il suo intento, anche questa volta, è quello di raccontare ed esplorare la relazione tra uomo e natura.
L'azione dell'artista avviene solitamente in maniera diretta in ambienti incontaminati dove crea forme geometriche utilizzando semplicemente gli elementi che trova in natura come pietre, legno, argilla, acqua e fango.
Il semplice e istintivo atto di camminare diventa il punto di partenza per lasciare una qualsiasi traccia dell'uomo nella natura. Generalmente queste tracce sono molto pulite dal punto di vista formale, in quanto si presentano come linee, cerchi, spirali e croci. Questo metodo esecutivo è stato utilizzato da Long anche in occasione della mostra “Fato e Fortuna”.
Due sculture circolari, una in marmo nero Portoro e l'altra in marmo bianco di Carrara, accolgono il visitatore in un'altra dimensione rispetto a quella reale. Il minimalismo delle forme e dei materiali si riempiono di un significato ancestrale e di un richiamo fortissimo a quella che è la dura bellezza della natura. Tutti i materiali utilizzati per la realizzazione di queste opere sono stati utilizzati infatti nel loro aspetto grezzo, senza alcun intervento di levigatura o di perfezionamento.
La scultura in marmo nero Portoro rappresenta il “Fato”, mentre quella in marmo bianco di Carrara è intitolata “Fortuna”.
L'installazione descrive la continua incertezza del futuro dell'uomo. In modo ipotetico, camminando attorno all'una e all'altra scultura, si forma sul pavimento il simbolo dell'infinito, a significare l'eterno dilemma dell'uomo nel sapere se il futuro è predeterminato o è conseguenza delle sue azioni. Due idee tanto opposte quanto vicine e soprattutto in continuo rapporto tra loro.A corredo delle sculture, sono esposti altri nove pannelli, di grande formato, realizzati con il fango.
La gamma cromatica, delle opere a muro, alterna il tipico color fango, proveniente dalle terre del centro Italia, alla purezza incontrastata del caolino bianco di Carrara.
La forza di queste nove opere è data dalla simbiosi tra colori piuttosto freddi, che la nostra mente collega subito alla natura, e la calorosa forza e potenza del gesto umano.Questi lavori sono proprio la traccia del getto creativo, le impronte dell'uomo in una sorta di vicinanza con la natura in pieno rispetto e libertà.
Ulteriori informazioni sono consultabili su: www.lorcanoneill.com