Roma

Uova contaminate, allarme Fipronil a Roma: trovati campioni positivi

Il caso dell'insetticida belga arriva anche nella Capitale, ed esplode la paura

Uova contaminate, allarme Fipronil a Roma: paura per la scoperta di un campione positivo.

 

Aumentano i controlli sulle uova contaminate provenienti dai Paesi Bassi, con più di 114 campioni analizzati nell'ultima settimana. Si cercano tracce di Fipronil, insetticida prodotto in Belgio ma utilizzato anche in Olanda, un prodotto “moderatamente tossico” per l'uomo e vietato negli animali destinati alla catena alimentare, che arriva anche nella Capitale. Dopo il caso dell'azienda emiliana, con derivanti a rischio, ecco infatti la scoperta di due campioni positivi al Fipronil; uno in un piccolo laboratorio di Roma e l'altro in uno stabilimento di Ancona. Lo rende noto ad Adnkronos Giuseppe Ruocco, direttore generale della Sicurezza alimentare del ministero della Salute, che però rassicura: "Si tratta di campioni risultati irregolari ma il dosaggio rilevato è molto lontano dalle dosi tossiche e i necessari provvedimenti urgenti cautelativi a tutela dei cittadini sono già stati presi dagli enti competenti". Sulle due positività sono in corso gli accertamenti del Ministero della Salute, per individuare le cause della contaminazione. "Per quanto riguarda il laboratorio romano di pasta all'uovo si stanno analizzando i materiali, derivati dell'uovo, usati per produrre la pasta per capire la provenienza e ricostruire l'intera catena - continua Ruocco - ma nel frattempo è stata bloccata la vendita e sono stati ritirati i prodotti che erano stati in gran parte distribuiti. Poi, eventualmente, si valuteranno anche altri provvedimenti". Niente allarmismi quindi, apparentemente, nella Capitale, dove sono stati riscontrate dosi non tossiche per l'uomo e i prodotti contaminati sono già stati ritirati. Se da una parte si predica la calma ecco che dall'altra cresce la preoccupazione, con Agostino Macrì, responsabile dell’Area sicurezza alimentare dell’Unione Nazionale Consumatori, che chiede trasparenza: “Chiediamo di sapere i livelli di contaminazione e l’origine delle uova - afferma Macrì - Il pericolo per le persone è molto modesto e dipende dai livelli presenti. Ecco perché è importante che siano rese pubbliche le quantità di residui di Fipronil”.

Dal Meeting di Rimini gli fa poi eco Roberto Moncalvo, Presidente Coldiretti, che sottolinea l'estraneità dei prodotti made in Italy dallo scandalo: “Di fronte alle emergenze sanitarie provenienti dall’estero che si ripetono nell’alimentare, occorre intervenire subito con la trasparenza dell’informazione per evitare allarmismi che danneggiano imprese e consumatori. Ricordiamo poi che lo scandalo delle uova contaminate con l’insetticida e commercializzate in Europa riguarda esclusivamente quelle importate dall’estero”.