Roma
Usura, confiscato tesoro di un imprenditore. Botte e violenze per chi non paga
Vittime dell’usura costretti a fuggire all’estero per salvarsi alle intimidazioni
Usura a Roma, confiscati a Gavino Marongiu, detto Paolo, veicoli, somme di denaro, 100 orologi, gioielli di pregio, una Ferrari modello Scaglietti e 2 motocicli (tra cui una Harley Davidson), per un valore totale superiore ai 2 milioni di euro.
Il provvedimento di confisca è stato eseguito dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma a seguito della sentenza della Corte di Appello capitolina che ha confermato le accuse, nei confronti dell’imprenditore romano, condannato in primo grado per estorsione e usura.La confisca dei beni, già sottoposti a sequestro preventivo, è stata decisa perché il loro valore è stato giudicato sproporzionato rispetto ai redditi di Marongiu.Nelle attività investigative, svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Roma e coordinate dalla locale Procura della Repubblica, sono emerse prove della attività usuraria espletata dall’imprenditore portata avanti anche mediante atti di violenza fisica e psicologica ai danni delle vittime.Caso esemplificativo è quello dell’uomo che per sottrarsi alla “brutalità e aggressività” di Marongiu, è fuggito all’estero dopo essere stato violentemente picchiato e costretto quindi a nascondersi.I sistemi di assoggettamento psicologico usati dall’usuraio comprendevano, si legge nel provvedimento, minacce come quella di bucare un occhio o di tagliare la testa alle sue vittime per intimargli di restituire prestiti lievitati a causa di tassi del 255% annuo.