Roma

Vaccini, Raggi: “Campagna elettorale sulla pelle dei bambini”. Tutti a scuola

Lorenzin: "Si mettono a rischio i bimbi più deboli". Ma una multa salva la frequenza scolastica: il paradosso

Una mozione del Campidoglio da' il via libera alla frequenza scolastica dei bambini non ancora vaccinati. Raggi e Lorenzin aprono una guerra sui social network.

 

Come previsto, la polemica sulla nuova decisione in materia vaccini del Comune di Roma è scoppiata. Sono serviti 2 giorni al governo per assimilare la notizia. La giunta Raggi (ma anche i consiglieri Pd) ha dato di fatto l'ok ai bambini non vaccinati nelle classi. Non una scelta di natura etica, ma pratica: le famiglie romane sono da mesi in lista d'attesa per le vaccinazioni rese obbligatorie dal decreto governativo della scorsa estate e c'è chi ancora non ha visto arrivare il proprio turno e attende.

Niente polemiche no vax, insomma, ma una battaglia politica tra l'amministrazione comunale, quella regionale e lo Stato.

Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha pubblicato sul suo profilo Facebook un video contro la scelta del Campidoglio: “Leggo che il Sindaco Raggi e l’Assemblea Capitolina si sono trasformati in un nuovo organo tecnico scientifico delle istituzioni italiane: non solo si occupano di virus e batteri, ma forse presto si occuperanno anche di nuove terapie geniche o di terapie oncologiche – dice ironicamente, ma poi torna subito seria - Non si può scherzare sulla pelle dei nostri bambini. Il decreto #vaccini è stato studiato anche per tutelare quei bambini troppo piccoli per essere vaccinati e quelli affetti da malattie per le quali non possono accedere alle vaccinazioni. Ricordo che sia il Consiglio di Stato che la Corte Costituzionale si sono espressi chiaramente rispetto alla mozione del Veneto e non vorrei che Amministrazioni Comunali guidate da NoVax portassero avanti posizioni molto pericolose per la salute pubblica”.

 

Una stoccata che Raggi para con maestria facendo notare i controsensi della nuova legge: “Lo stesso decreto Lorenzin è talmente pasticciato che discrimina i bambini in base alla scuola alla quale sono iscritti: ad esempio, i genitori dei bambini iscritti alla scuola dell'obbligo potranno pagare una multa e continuare a mandare i loro figli a scuola anche se questi non sono vaccinati. I genitori dei bambini iscritti alle scuole dell'infanzia, pur pagando la multa, dovranno ritirare i propri figli da scuola. Quindi, secondo la Lorenzin, il pagamento di una multa scongiurerebbe il rischio di contagio. O, addirittura, i virus riuscirebbero a distinguere e contagiare i bambini in base alla loro scuola di appartenenza”.

Il sindaco di Roma, come aveva già fatto la scorsa estate, sottolinea come il decreto a firma Lorenzin abbia portato il caos nelle amministrazioni locali: “I genitori e i loro figli non possono pagare così duramente le lungaggini burocratiche di un decreto scritto male e le inesattezze di circolari confuse. Mi riferisco alle lunghissime attese, alle liste interminabili alle Asl e negli ospedali che tutti conosciamo ad eccezione - a quanto pare - del ministro alla Salute”.

“La verità è che il ministro Lorenzin e il Pd vogliono speculare sui diritti dei bambini per mero interesse elettorale – rincara la dose Raggi - Ma sono stati smascherati”.

Per una volta la scelta del Campidoglio viene difesa anche dal Codacons: “Si tratta di un'iniziativa lodevole perché tesa a garantire non solo il rispetto delle leggi vigenti, ma anche il diritto all’istruzione dei bambini, che non può essere messo a rischio da norme lacunose – spiega il Codacons – Chiediamo oggi a tutti i sindaci d’Italia di adottare misure analoghe a quelle della Raggi, attivandosi per garantire che i bambini non vaccinati, ma regolarmente iscritti a scuole e asili siano pienamente tutelati nei loro diritti fondamentali, lesi dagli errori contenuti nella Legge Lorenzin, e in nessun caso siano allontanati dalle strutture educative e scolastiche”.